Le ultime news circa Rafa Nadal lo vogliono protagonista nei tornei di Rio de Janeiro e di Buenos Aires del 2015. Il campione spagnolo prenderà quindi parte anche a un ATP 250 come quello argentino, torneo che versa in gravi condizioni economiche (è venuto a mancare lo sponsor principale). La speranza è che la presenza del maiorchino possa risollevare gli incassi e dare un po’ di respiro al torneo. “Amo giocare in America Latina perché mi sento come a casa. Dopo aver cancellato la mia partecipazione l’anno scorso, non vedo l’ora di giocare qui nel 2015 davanti ai miei tifosi argentini” è la classica dichiarazione di circostanza di Nadal. Piccola curiosità: dovesse vincere entrambi i tornei, diventerebbe il giocatore più vincente di sempre sulla terra rossa. Mica male.
Basilea 2014: l’ultima partita di Rafa Nadal, che esce sconfitto da Borna Coric.
Abbiamo più volte ripercorso la sua storia, non lo faremo ancora. Ma quest’anno tribolato è finalmente finito. Una finale persa in Australia anche a causa di un dolore alla spalla, dopo aver giocato stoicamente tutto il torneo con le vesciche alle mani. La sconfitta cocente con Kyrgios a Wimbledon, una seconda parte di stagione da desaparecido. Ultima, l’appendicite. Si torna nel 2015.
Con quali aspettative e speranze? Nadal sta cavalcando con costanza la sua situazione. Non mancano, quasi giornalmente, notizie sulla sua condizione e sul suo ritorno. E’ un buon segno: Rafa vuole tornare. Aver disputato Shangai e Basilea sotto antibiotici dice già tutto. Racconta benissimo Rafael Nadal. Qualche considerazione mi viene però naturale: giusta la scelta di andare sotto i ferri, giusta l’intuizione di dare respiro a una schiena martoriata. Avrebbe preso solo mazzate, nel Masters stregato. Poi un’altra cosa: l’anno storto capita a tutti, figurarsi. Anche a uno come lui. Ma ad impressionare è stata la discutibile programmazione e le continue auto-smentite sulle precedenti dichiarazioni. Nadal sta vivendo alla giornata ormai, provando a raccogliere qualcosa. Ecco, non mi turba vederlo perdere da Coric (ricorderà quella giornata a lungo) giocando più rovesci slice contro il giovanotto che in tutta la carriera. Non mi turba vederlo in difficoltà o sbagliare direttamente ogni volta che giocava il bimane, forse per il riacutizzarsi del dolore. Mi turba sapere che sta centellinando le sue apparizioni in campo, che deve fare delle scelte, che forse deve e dovrà rinunciare a qualcosa. Questo mi turba, perché non è ATP senza un grande Rafael Nadal.
“Non mi aspettavo avrebbe perso (contro Coric, ndr), non l’ho mai visto così debole. Questo non è il Rafa che conosciamo” ha dichiarato Federer. Ecco, il senso è tutto qui. Nelle parole di un campione inimitabile e di un rivale eccezionale. Gli anni passano, i miei 23 mi ricordano che ho vissuto appieno questa stellare rivalità. Lo sanno tutti, non c’è ATP senza Nadal. Nadal stesso lo sa, e vuole tornare.