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Nadal e Indian Wells: un anno dopo

“Il mio cuore mi dice di continuare a giocare e andare a Indian Wells”. Furono queste le dichiarazioni di Rafael Nadal rilasciate il 4 marzo 2013, esattamente 12 mesi fa, all’indomani del successo nell’ATP 500 di Acapulco. Una scelta all’epoca considerata in parte folle alla luce dei tre tornei sudamericani consecutivi sulla terra rossa da cui giungeva Rafa dopo un lungo stop di 7 mesi. Eppure sapeva di poter far bene anche nella superficie a lui meno gradita, era pronto a rimettersi in gioco con i migliori in un torneo prestigioso, da molti considerato il Master 1000 più importante immediatamente dopo Miami.
Scegliere di prendere a parte a quel torneo è stata forse la decisione più importante di questa sua “nuova” carriera. Perché sapeva che tornare a vincere partite contro giocatori Top10 gli avrebbe nuovamente conferito quella sicurezza e fiducia che negli anni passati gli avevano permesso di dominare il circuito. Il destino e la fortuna certamente gli sono venuti incontri, proponendogli “il classico” contro Roger Federer nei quarti di finale. Quello di allora era solo un lontano parente del Federer con la F maiuscola che abbiamo ammirato negli ultimi 10 anni (e che in parte abbiamo rivisto durante la scorsa settimana a Dubai). Il successo di Rafa fu uno dei più netti della loro rivalità, e gli valse il pass per le semifinali, in cui si sbarazzò in 2 set di Tomas Berdych.
L’atto finale lo vide contrapposto a Del Potro, giustiziere di Djokovic in semifinale, che non riuscì a capitalizzare un break di vantaggio nel set decisivo. Ancora una volta in rimonta e lottando Rafa portò a casa l’ennesimo Master 1000 della sua straordinaria carriera, lanciando un messaggio chiaro: il mancino di Manacor era tornato sul serio ed era pronto a riprendersi il primo posto in classifica.
Vincere il torneo ha consentito a Rafa di non perdere terreno in classifica e di dosare opportunamente i successivi impegni stagionali senza il rischio di uscire dalla Top8 e fronteggiare sorteggi più impegnativi. E soprattutto ha gettato le basi per una stagione incredibile che lo ha visto trionfare ancora una volta a Parigi e dominare sul cemento americano durante l’estate come non accadeva dal 2003 quando Andy Roddick portò a casa tutti i titoli possibili.
Meritatissimo il ritorno al primo posto in classifica, prima di subire nel finale di stagione il ritorno di Djokovic.
A 12 mesi esatti da quel successo Rafa si presenta saldamente al primo posto in classifica, con Djokovic a distanza di sicurezza e apparentemente un gradino al di sotto dello spagnolo in questo momento. Il KO in finale in Australia, che ha fatto tanto discutere per i modi in cui è giunto, sembra essere stato superato con il titolo nell’ATP 500 di Rio. Nadal si presenta a Indian Wells con i favori del pronostico, ma non avrà la strada spianata. Nei quarti di finale potrebbe incrociare Andy Murray, ancora non al top ma sempre pericoloso su questi campi. E in semifinale si prospetta una rivincita contro Wawrinka, a meno che Roger Federer non faccia uno sgambetto al suo connazionale nel loro possibile quarto di finale. Ma si sa, quando Roger incontra Rafa si trasforma (in negativo) in un altro giocatore.
La stagione 2014 entra nel vivo, e la difesa del primo posto di Nadal passa dal cemento californiano. Il verdetto tra poco più di una settimana.

Luca Lagana

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