Il maiorchino Rafael Nadal ha concesso unintervista a GQ: nella quale parla dei suoi primi passi nel mondo del tennis, delle battaglie con Roger Federer e Novak Djokovic e del suo inseparabile team che laccompagna fin dal suo esordio. Non mancano, inoltre, clamorose indiscrezioni sulla sua vita privata.
Esattamente dieci anni fa Rafael vinceva il suo primo Slam, lo spagnolo riconosce come già allora fosse abbastanza maturo. Per fortuna, avevo la testa sulle spalle più o meno. Ero un ragazzo naturale, tranquillo. Riconosco di aver avuto a fianco gente che è stata in grado di indirizzarmi verso la giusta direzione, racconta il vincitore di 14 major.
Durante tutti questi anni Nadal è stato coinvolto in due grandi rivalità: in primo luogo con Roger Federer, qualche anno più tardi con Novak Djokovic. Sfidare Federer è stato un onore per me. Cera molto rispetto fra noi, siamo stati testimoni di momenti molto importanti per le nostre carriere ed abbiamo avuto molte esperienze in comune sul campo. La competizione fra noi ci ha fatto crescere, siamo diventati più grandi.
Alla domanda in apparenza scontata, se sia stato lo svizzero il competitor più difficile da battere, Rafa risponde negativamente e cita un altro nome. Se devo essere sincero, lavversario più duro che abbia affrontato, è stato e sarà Novak Djokovic. Il nostro livello di gioco è sempre stato sullo stesso piano, infatti abbiamo disputato tanti incontri punto a punto. Ma non mi dimentico di Murray o Ferrer e di tanti altri giocatori validi allinterno del circuito, dichiara il ragazzo di Manacor.
Questanno ho vissuto momenti duri, però sono sicuro che in futuro non ne mancheranno di positivi. Sono consapevole che potrebbero ripresentarsi periodi negativi, ma limportante è rimanere tranquilli. Sapere che uno fa tutto il possibile per competere al massimo, e questo è un buon punto di partenza. Inoltre bisogna essere speranzosi e motivati. Nadal descrive la solitudine che accomuna tutti i tennisti, essendo questo uno sport individuale. Non mi piace nulla quando sono solo, sono fatto per stare con la gente. Le vittorie danno più gusto quando le celebri in gruppo. Nelle foto poso sempre da solo con la coppa, ma questo è un atto solenne. Cerco sempre di vivere e celebrare in compagnia, anche le sconfitte sono più sopportabili quando cè qualcuno con te. A volte il tennis risulta complesso.
Rafa si infastidisce quando gli chiedono se avrà ancora voglia giocare, dato che, le sue probabilità di vincere i tornei più prestigiosi si sono ridotte ad un lumicino. E una domanda alla quale non posso rispondere perché non mi trovo in questa situazione. Non lho mai vissuta e sinceramente non so come controbattere. Sono fiero della vita che conduco. Credo in questo stile di vita perché è ciò che mi motiva. Un giorno quando mi renderò conto di non essere più in grado di vincere, forse sarà arrivato il momento di lasciare e cercare qualche altro stimolo. Ma sinceramente non credo che questo giorno sia così vicino tanto da poterlo pianificare, confessa stizzito.
Negli ultimi tempi si è discusso molto sul possibile di un cambio di allenatore, una chance diversa rispetto allo zio Toni eternamente al suo fianco. Per Nadal non è questa la soluzione. Sono una persona che ha sempre creduto nella continuità, nel giorno dopo giorno. Non ho mai licenziato nessuno dal mio team di fiducia. Di fronte a questo ci sono due opzioni: o sono un fenomeno nello scegliere le persone, ma non credo, oppure sono uno che fa molta autocritica. Indipendentemente dallesito finale dei risultati, positivi o negativi che siano; questi sono sempre determinati in primo luogo dalle mie capacità e poi dalle persone che mi seguono, ma so per certo che posso contare sul loro apporto. Lautocritica è vitale quando devi mantenere un gruppo di lavoro vicino a te.
Hai degli amici nel tennis? Sì è possibile, prosegue Rafa. Il problema è che nellamicizia con chiunque hai bisogno di una relazione prolungata nel tempo e dentro il circuito è complicato. Ho una buona relazione con quelli che ho frequentato al di fuori del tennis. Carlos Moya, Juan Monaco, David Ferrer, Marc Lopez, Feliciano Lopez Non avrei nessun problema ad essere amico con Djokovic o Federer, però quello che intendo per amicizia va al di là della semplice coincidenza di vedute scambiata di tanto in tanto nei tornei.
Nella vita fuori dal campo Nadal afferma di avere unesistenza completamente normale, come una persona qualunque. Faccio esattamente le stesse cose che farebbe qualsiasi amico mio, e riconosce di non aver rinunciato mai a nulla. Cè gente che fa molti sacrifici per trionfare. Tutte le cose che ho fatto in passato le ho sempre volute, nessuno mi ha obbligato. La mia vita non è fatta solo di tennis. Se esco con i miei amici, vado fuori con loro. Se devo bere due bicchierini, li bevo. Se voglio fare una partita a calcetto, la gioco. E se come dessert cè della cioccolata, la mangio, afferma. Dopo quando torno sul capo ad allenarmi lo faccio con la massima concentrazione ed intensità. Ho fatto e provato quasi tutte le cose che fa la gente della mia età. Non uscirò ogni fine settimana, ma so di cosa si tratta.”