Che sia stato un Us Open in versione “light” lo si è detto in tutti i modi possibili ed immaginabili. L’assenza di una buona fetta della top ten ATP, a cui si è aggiunta la parallela presenza di Rafa Nadal e Roger Federer dalla stessa parte del tabellone, sebbene abbiano contribuito alle sorprese di cui vi stiamo raccontando da quasi due settimane, hanno anche comportato una minore appetibilità dello slam di New York.
NESSUN TOP 25 – Se poi valutiamo anche l’inaspettata tendenza al suicidio (tennisticamente parlando) da parte di alcuni giocatori che avrebbero potuto aspirare al titolo, allora può anche succedere che Nadal possa diventare il primo giocatore a vincere uno Slam senza sconfiggere neanche un tennista nei primi 25 al mondo. Sembra surreale, cose che possono succedere negli ATP 250, e invece è la realtà della 137esima edizione del torneo ubicato a Flushing Meadows. Infatti oltre agli assenti Djokovic, Murray, Nishikori, Raonic e il detentore Wawrinka, nessuna delle prime dieci teste di serie (ad esclusione di Nadal e di Federer) ha raggiunto i quarti di finale. In particolare non ne hanno approfittato i favoriti della parte bassa del tabellone: Sascha Zverev conferma di dover ancora lavorare parecchio su certi aspetti venendo estromesso da Coric in quattro set al secondo turno; Cilic commette harakiri contro il piccolo Diego Schwartzman sempre in quattro set al terzo turno, mentre Tsonga delegittima subito le voci che lo vedevano come outsider perdendo contro una delle sorprese del torneo, il russo canadese Shapovalov. A beneficiarne sarà Rafa Nadal: il maiorchino, favoritissimo in finale contro Kevin Anderson (è difficile immaginare come il sudafricano possa impensierirlo) legittima il ritorno in vetta alla classifica mondiale con un Us Open non giocato benissimo, ma in maniera solida e, soprattutto, fortunata. Basti pensare che la prima testa di serie (Del Potro, testa di serie numero 24 e attuale 28 al mondo) è stato affrontata solo in semifinale. Pazzesco. E ciò è stato possibile perché anche nella parte alta le vittorie contro pronostico sono state all’ordine del giorno e il numero 1 al mondo non si è trovato di fronte né Berdych, né Goffin né, tantomeno, Federer. I giocatori che Nadal ha dovuto sconfiggere sono stati Dusan Lajovic (n. 85), Taro Daniel (n. 121), Leonardo Mayer (n. 59), Alexander Dolgopolov (n. 64), la rivelazione Andrey Rublev (n. 53) e il già citato Del Potro, mentre il finalista Anderson è n. 32. Una situazione di tale tipo non pare essersi mai verificata, ed effettivamente pare fuori dal mondo, eppure…