Dopo le due vittorie di ieri, prima in singolo contro Daniel Evans e poi in coppia con Feliciano Lopez, Rafael Nadal è sempre più leader della squadra spagnola di Coppa Davis. Il 2-1 di ieri sera sulla Gran Bretagna lo ha reso protagonista assoluto, in campo e poi in conferenza stampa. Tante le emozioni ieri sera insieme al compagno 38enne di Toledo nella vittoria decisiva contro Neal Skupsky e Jamie Murray. Ma non è ancora il tempo di abbassare la guardia: tra la Roja e l’Insalatiera c’è ancora il Canada.
ENORMI STIMOLI – Ringrazia ovviamente il pubblico di Madrid tutto per gli spagnoli, il 33enne di Manacor: “Personalmente sto vivendo momenti difficili da dimenticare in questa settimana. L’appoggio dei tifosi è stato memorabile, come a Las Ventas nel 2008, ma fu un giorno solo allora”. Stimoli che però non vengono solo dagli spalti, ma dalla natura della competizione, ancora unica nonostante il rinnovamento in questo 2019. “Vincere in squadra è molto più soddisfacente, così come è meno duro perdere. È complicato spiegare quanto è duro vincere perché si dividono le emozioni e in uno sport individuale si apprezzano di più cose del genere”. Poi parla della scomparsa del padre di Roberto Bautista Agut, che con il ritorno in panchina ha compattato ancora di più la squadra: “Non esiste cosa che possa porre rimedio a quanto successo. È fantastico però che sia tornato con noi, è di grandissima ispirazione per tutti, che sia in campo o no. Dobbiamo ringraziarlo infinitamente per essere qui tenendo in considerazione il momento difficile che sta attraversando“.
ORA IL CANADA – Esprime anche la felicità per aver vinto insieme a Feliciano Lopez, amico del numero 1 del mondo e compagno di Davis da più di un decennio: “Nei tie-break entrano in gioco fattore mentale e fiducia. Non giocando insieme avevamo pochi automatismi, ma è stato un vantaggio: non abbiamo ottenuto alcun break, ma abbiamo anche tenuto il nostro servizio. È una gioia grande sapendo a che punto della carriera siamo io e Feliciano”. Poi ringrazia ancora la squadra, e da condottiero la mette in guardia. “Abbiamo raggiunto un traguardo incredibile, e non so se ci siano tante squadre ad aver usato cinque giocatori, questo dà ancor più valore. Però abbiamo superato solo un’altra eliminatoria, non abbiamo vinto ancora nulla”. Dei suoi è il più esperto, ha già vissuto tantissime vigilie come questa, e il suo pensiero va subito alla finalissima contro il Canada: “Loro hanno riposato venerdì, e in semifinale hanno cominciato a giocare alle dieci e mezza del mattino. Come già abbiamo fatto ieri, a noi toccherà andare a letto dopo le quattro del mattino. Dobbiamo riposare al meglio”. Poi chiude: “Abbiamo vissuto momenti di grande adrenalina, ma dobbiamo controllare la nostra euforia. Loro stanno giocando alla grande e dobbiamo essere pronti al massimo”.