Nadal soffre ma non cede, il terzo turno è suo

Terza giornata caratterizzata dalle molteplici tribolazioni di Rafa Nadal, prima di avere la meglio sul dozzinale statunitense Smyczek a cui fanno da cornice i facili successi dei principali protagonisti in campo nella notte, Berdych, Murray e Dimitov, anche se il bulgaro deve sprecare qualche goccia di sudore in più del previsto prima di sbarazzarsi dello slovacco Lacko.

Il campo numero 6 ospita una delle più significative sorprese della giornata, non tanto per i valori tecnici in campo, quanto per le divergenti  parabole agonistiche dei due protagonisti. Goffin, la cui adolescenza tennistica si è protratta oltre il lecito, è reduce da un 2014 memorabile, nel quale ha ottenuto il primo successo in un torneo 250 (Kitzbuhel battendo in finale l’idolo di casa Thiem), bissato a pochi mesi di distanza dalla conquista del torneo di Metz.

Baghdatis, invece, oramai divenuto cittadino onorario del circuito Challenger, vanta un glorioso passato, o per meglio dire una gloriosa annata, quella del 2006, quando raggiunse da autentico ectoplasma la finale degli Australian Open, aggiudicandosi persino il primo set contro Federer. Forse memore di questi fastosi trascorsi il cipriota resuscita la proria verve agonistica sfoderando un primo set impeccabile, contraddistinto dal suo impolverato marchio di fabbrica, il tramortente diritto, che gli consegna il primo set.
Baghdatis
 I due parziali successivi sono speculari, nel secondo Baghdatis piazza il break decisivo nell’ottavo gioco, mentre nel quarto set il belga, complice un evidente e fisiologico calo atletico del cipriota, sale di livello e si procura la possibilità di moltiplicare le speranze di rimonta. Goffin si dimentica di fare i conti con lo spirito battagliero del rivale, corroborato dall’immancabile sostegno della chiassosissima claque cipriota sugli spalti. Baghdatis demolisce un sempre più tremolante Goffin divorando il quarto e decisivo set.

Secondo turno probante quanto una giornata alle terme di Salsomaggiore per i vice favoriti alla vittoria finale, Tomas Berdych ed Andy Murray. Il ceco si sbarazza in tre comodi set della vecchia gloria austriaca Jurgen Melzer. Il primo set ha vissuto su un apparente equilibrio, alterato solo dallo scambio di break iniziale, fino a giungere al tie-break, risolto da un parziale di sette punti a zero a favore della settima testa di serie.

La restante parte del match è un riempitivo in attesa dell’agognata doccia. L’indipendentista scozzese risolve la pratica Matosevic con prevedibile semplicità. Affrontare l’istrionico australiano al secondo turno di uno Slam  è ciò che ogni professionista chiede nella letterina a Babbo Natale. Inutile tediarvi con la cronaca di un incontro che non ha mai avuto luogo, basti pensare che nei primi 10 giochi Matosevic ha ceduto il servizio ben 4 volte mentre il campione olimpico in carica dimostra di essersi preparato nel miglior modo possibile all’appuntamento australiano, in attesa di test più attendibili per verificare i  miglioramenti tecnico-tattici derivanti dal trattamento Mauresmo.

Il programma della giornata si conclude con l’incontro di Rafa Nadal, impegnato contro il rappresentante di codici fiscali Smyzcek. Il maiorchino, reduce dall’incoraggiante esordio contro l’ex bestia nera Youznhy, cerca nuove conferme sulla propria tenuta fisica.

Visibilmente debilitato, anche a causa delle condizioni climatiche, e spento nel gioco, dopo un buon primo set il maiorchino si è fatto travolgere dalla brillantezza del n. 112 del mondo, che ha conquistato il secondo e terzo set. Nadal ha avuto la freddezza di aggiudicarsi il quarto. Il quinto set è stata un’autentica battaglia. Smyzcek sfrecciava senza apparente fatica nel campo, inanellando vincenti con il dritto e il rovescio, che come colpi di fioretto sembravano riempire di ferite il campione spagnolo, fino al colpo di grazia finale.

Ma Rafa Nadal, nonostante si muovesse in campo con la testa bassa e le gambe di piombo, nonostante oggi avesse una sbiadita imitazione di quella reattività e potenza dei colpi dei tempi migliori, ha tirato fuori la grinta del campione. Break, e 6 a 5 per Rafa, che si porta 40-0 con tre palle match. Con due errori grossolani e un bel dritto profondissimo dell’avversario, lo spagnolo lo spreca, ma non demorde: vantaggio Nadal e punto, a rete, che gli vale un preziosissimo terzo turno e la speranza accesa.

Per lunghi tratti, lo sportivissimo Tim aveva forse pensato di riuscire a diventare il nuovo Lukas Rosol, Il nuovo Martin Klizan, il nuovo Steve Darcis. Oggi non è successo, perché Nadal è stato concentratissimo. E se questa vittoria, contro il n. 112 del mondo, sulla carta era ampiamente scontata, si rivela fondamentale per un campione appena rientrato e con poche certezze.

Perché, se due o tre punti fossero andati diversamente, Nadal sarebbe andato a casa, con molte amarezze e un fitto muro di dubbi prima dell’amata stagione su terra.
E probabilmente lo sapeva anche lui, questo: dopo l’ultimo punto si è gettato a terra, in una smorfia di gioia e dolore insieme, colmata alla fatica immane che tocca sempre a chi vuole ritornare fra i grandi.
Al prossimo turno sfiderà l’israeliano Dudi Sela. Un ostacolo apparentemente facile. Ma, come sappiamo, nulla è scontato.

I RISULTATI

A. Murray–  M. Matosevic 6-1 6-3 6-2
T. Berdych– J. Melzer 7-6(0) 6-2 6-2
G. Dimitrov– L. Lacko 6-3 6-7(10) 6-3 6-3
K. Anderson– R. Berankis 6-2 6-2 7-6(3)
M. Baghdatis– D. Goffin 6-1 6-4 4-6 6-0
B.Tomic–  P. Kohlschreiber
N. Kyrgios– I. Karlovic  7-6 6-4 5-7 6-4
R. Gasquet–  J. Duckworth 6-2 6-3 7-5
V. Troicki– L. Mayer 6-4 4-6 6-4 6-0
D.Sela–  L.Rosol 7-6 5-7 7-5 6-3
J. Sousa–  M. Klizan 4-6 7-6(4) 6-4 1-0 rit.
S. Groth–  T. Kokkinakis 3-6 6-3 7-5 3-6 6-1
M.Jaziri– E.Roger Vasselin 1-6 6-3 6-4 1-6 6-3

R.Nadal– T.Smyczek 6-2 3-6 6-7 6-3 7-5

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