Qualche giorno fa Novak Djokovic aveva chiesto, in una lettera indirizzata a Craig Tiley, un trattamento più equo per i giocatori in quarantena.
La risposta del primo ministro del governo di Victoria Daniel Andrews è stata rapida ma negativa.
“L’Australia è riuscita a combattere la diffusione del virus attraverso una dura battaglia che ha portato ottimi risultati, la salute va al primo posto ed è sopra qualsiasi cosa. Sono liberi di fare richieste ma la risposta è no. Le regole si applicano ai cittadini comuni come ai tennisti che sono qui per disputare l’Australian Open. Le regole erano chiare dall’inizio, sapevano bene la procedura da rispettare prima di arrivare qui se avessero voluto partecipare al torneo.
Una posizione chiara e ben definita come consuetudine del governo australiano, va detto che i giocatori non vivono in bettole, ma vorrebbero allenarsi in libertà per poter preparare al meglio la competizione.
Meno accomodante è stato Scott Morrisonprimo ministro del governo, particolarmente scocciato dalle richieste e da qualche comportamento fuori regolamento tenuto da alcuni tennisti.
Sono ben pagati, devono dedicarsi al loro sport e rispettare le regole.
Rincara la dose Emma Cesar commissaria straordinaria ai protocolli sanitari dello Stato di Victoria.
“Avremo tolleranza zero contro qualsiasi trasgressione alle regole, abbiamo rafforzato la presenza della polizia e non permetteremo atteggiamenti di sfida. Puniremo chiunque intenda violare il protocollo, anche solo aprire la porta della stanza per dialogare con altri, emetteremo multe pesanti e se necessario metteremo un poliziotto alla porta per sorvegliarlo. Non perdoneremo nessun comportamento che metta a repentaglio la salute altrui.