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Nick Kyrgios: niente coach per il 2018, obiettivo Australian Open

IL SUPPORTO DI UN COACH – È noto che il supporto di una squadra, e nello specifico di un coach, a livello professionistico è fondamentale per avere successo; alcuni di essi possono essere ex campioni, altri ex giocatori diventati grandi in panchina, altri invece non hanno mai toccato una racchetta, ma riescono comunque ad avere un influsso decisivo sui loro giocatori grazie a varie competenze. Esistono, però, anche tennisti che fanno eccezione a questa regola, e che hanno ottenuto lo stesso risultati maiuscoli. Ad esempio, Juan Martin Del Potro e Nick Kyrgios. In una recente intervista, l’australiano ha commentato questa sua scelta: “È difficile affidarsi a qualcuno dal momento che in questi ultimi tre anni ho fatto tutto da solo”, precisando che, comunque, in questo modo è riuscito a toccare la 13esima posizione del ranking. “Non sai mai se lo facciano solo per guadagnare un po’ di soldi, o perché abbiano realmente preso a cuore il loro compito. Io non cerco un nome illustre, solo qualcuno che voglia il mio bene e che mi possa guidare; finora non ho incontrato nessuno che risponda a questi requisiti, e non credo di essere pronto per avere un coach a tempo pieno”.

LA PREPARAZIONE DEL 2018 – Parlando dell’inizio di stagione 2018, invece, Nick ha sottolineato un netto miglioramento rispetto al 2017. “Mi sento più pronto rispetto all’anno scorso. Mi sono preso più cura del mio corpo: fino a un anno fa giocavo troppo a basket e ho iniziato Melbourne ancora non al 100%. In questo periodo ho lavorato duro sulla preparazione atletica e ho ritoccato il mio regime dietetico, i risultati si notano quando colpisco la palla”. Esordirà a Brisbane, per poi giocare gli Australian Open in cui, l’anno scorso, è uscito al secondo turno con Seppi. Riguardo al recente ottimo piazzamento (in semifinale) dell’amico e compagno di doppio Jack Sock al Masters: “Non sono una persona invidiosa o gelosa: anzi, sono felicissimo per lui”, aggiungendo che per lui è stata fonte di motivazione, e che l’anno prossima spera di fare lo stesso: “La consistenza non è un mio punto di forza, ma ho battuto tutti i più forti, perciò so di poter ottenere quello che voglio”. Proprio la continuità potrebbe essere l’aspetto decisivo l’anno prossimo, per cui si delinea un panorama piuttosto aperto a sorprese nei tornei importanti. Sia lui che Zverev vanno in cerca di conferme negli Slam, tornei nei quali non hanno mai raggiunto risultati accettabili.

Riccardo Artuso

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