UN KYRGIOS DIVERSO – In una recente chiacchierata con il giornale sportivo Clarìn, Nick Kyrgios ha parlato di se stesso in maniera più introspettiva di quanto non siamo abituati a sentire: “So di essere fortunato a poter vivere questa vita privilegiata, ma sono anche un essere umano, quindi ho momenti in cui mi manca la mia famiglia e sono stanco di viaggiare sempre così tanto”. Da quel lontano 1° luglio 2014 della vittoria su Nadal a Wimbledon, il giovane australiano è stato sempre sottoposto a pesantissimi carichi di pressione, che forse hanno avuto un’influenza deleteria sul suo carattere e sul suo rapporto con il tennis: “Sono cosciente che potrei essere il migliore, ma molti mi dicono che ci si sente molto soli una volta arrivati in cima. Adesso sono solo un ragazzo normale che si gode la vita e l’affetto che i miei mi dimostrano; prima o poi sarò pronto a raggiungere il top”.
LE CRITICHE – Con il suo comportamento sfrontato, Kyrgios è ormai diventato argomento di continui pettegolezzi: “Tutti hanno il diritto di parlare del Kyrgios giocatore, ma non capisco perché così tanti mi attacchino anche a livello personale, dato che non mi conoscono. Ho commesso degli errori in campo ma è una cosa diversa da ciò che sono”. Inoltre, ha smentito le voci che lo descrivevano svogliato e continuamente distratto dal tennis: “Ho dato tutto a questo sport e continuerò a farlo: lavorerò tutto quello che posso per soddisfare i miei sogni. Sono un vincitore e mi piace competere, vorrei scrivere un pezzo di storia; non ho mai pensato a ritirarmi dal tennis”. Un sogno piuttosto ambizioso. Forse, però, è proprio perché è un obiettivo alla sua portata che in tanti arrivano a detestare il suo “spreco di talento”: “Quando sono in giornata posso essere il migliore del mondo, ma per esserlo in modo continuo servono impegno e dedizione”. Parole umili che non suonano nuove, in questi ultimi mesi di 2017; speriamo che possano essere un di buon auspicio in ottica 2018, dal momento che per l’”alter ego” della Next Gen questo potrebbe essere un anno di ghiotte occasioni.
DUE PAROLE SU DEL POTRO – Ulteriore passo verso la “normalizzazione” è stata la fondazione della NK Foundation, che Nick sostiene essere, ora, la ragione per cui gioca a tennis. Dare aiuto ai bisognosi può essere una forte motivazione, e a questo proposito, insieme con Juan Martin Del Potro, prenderà parte a un’esibizione benefica nello storico Luna Park di Buenos Aires. Delpo è un tennista molto stimato dal 22enne: “È una leggenda, un giocatore che ammiro e che non ha limiti. Il suo dritto è micidiale e potrebbe battere chiunque in qualsiasi circostanza; non mi stupirei di vederlo numero 1 al mondo. Inoltre è molto gentile e simpatico con tutti, purtroppo ha sempre dovuto combattere con gli infortuni. Onestamente, credo che ognuno sappia che se non fosse stato per questo, avrebbe vinto diversi tornei dello Slam”. Come dargli torto…