Nick Kyrgios si appresta a tornare in campo. L’assenza dell’australiano dal circuito risale ormai al primo Slam dell’anno che per il giovane di Canberra – che proprio ieri ha spento 26 candeline – combaciava anche con il ritorno alle competizioni dopo lo stop forzato e non per la pandemia di covid-19.
Il talento, classe 1995, per il primo appuntamento lontano da casa ha scelto il torneo ATP 250 di Maiorca, in programma dal 19 al 26 giugno, e l’annuncio è arrivato con un video social pubblicato su Twitter proprio dall’account ufficiale della competizione. “Sono molto felice di venire a Maiorca, non ho mai giocato lì. Ci vediamo presto!” le parole del tennista che farà così il suo debutto assoluto sui campi dell’isola iberica.
💥 BOOM 💥@NickKyrgios is confirmed for the tournament and he is really looking forward to see all the fans in Mallorca 😈#ThisIsTennis#ThisIsKyrgios@atptour pic.twitter.com/VPzZhln1tz
— Mallorca Championships (@MallorcaChamps) April 28, 2021
Anche se ha passato molto tempo lontano dal tennis agonistico non ha mai smesso di far parlare di sé. Nick Kyrgios è stato infatti nuovamente protagonista di alcune dichiarazioni al veleno questa volta diretti verso il suo connazionale Bernard Tomic. E, non è la prima volta che tra i due scoppia la polemica.
Nick Kyrgios e Bernard Tomic, 4 anni più grande, sono stati da sempre considerati le grandi speranze per il futuro del tennis maschile made in Australia. Non solo, entrambi si sono guadagnati l’appellativo di Bad Boy e le similitudini tra i due continuano a tenere banco anche se non sembrano essere molto gradite. Almeno, da parte del nativo di Canberra.
“Sono stato paragonato a Tomic e non credo di aver mai ricevuto insulto peggiore” ha tuonato Kyrgios sui social per poi proseguire: “Lui ha creato una fondazione? Ha raccolto dei fondi da destinare alle opere necessarie per la ricostruzione delle zone colpite dagli incendi?“. Poi spazio anche per il tennis: “Se vogliamo parlare anche dei risultati, io in carriera ho battuto i Big 4“.
Nonostante il carattere forte che – forse – troppo spesso lo ha portato ad avere reazioni spesso oltre le righe, il 26enne ha dimostrato però di non meritare l’appellativo di “cattivo ragazzo”. Oltre alla sua fondazione e ai guadagni devoluti per far fronte alla situazione di emergenza in Australia nel 2020, lo scorso marzo aveva teso la mano verso le persone più in difficoltà.