Nick Kyrgios, tra covid-19 e Australian Open

Nick Kyrgios è sempre una delle attrazioni principali quando il circuito si sposta in Australia, ma quest’anno la sua stagione non è iniziata come previsto

Il nome di Nick Kyrgios come in ogni stagione australiana che si rispetti è tornato sulla bocca di tutti. L’australiano promette spettacolo e grazie alla sua classifica – calata a picco –  il sorteggio può regalare un primo turno spettacolare.

Gli appassionati sognano di vederlo una volta per tutte determinato a fare il grande salto, e proprio per questo motivo il tennista di Canberra balza in cima alla lista dei possibili outsiders.

Mai come quest’anno, però, la sua partecipazione allo Slam di casa e, di conseguenza la possibilità di dare spettacolo davanti al suo pubblico è a rischio.

Nonostante il suo nome figurasse sia nel tabellone di Melbourne sia in quello di Sydney, Nick Kyrgios non ha giocato ancora una partita in queste prime settimane. In entrambe le occasioni si è ritirato dal torneo poco prima di scendere in campo ma se contro Molcan si è ritirato a causa di una crisi d’ansia è il secondo ritiro a destare preoccupazione. 

Il tennista australiano in un post sui social ha spiegato le motivazioni del forfait: “Ciao a tutti, la ragione per cui mi sono cancellato da Sydney è perché sono risultato positivo al Covid-19. Io sto bene e al momento senza sintomi. Auguro a tutti il meglio e di stare al sicuro dov’è possibile. Se tutto va bene ci vediamo agli Australian Open”.

Appuntamento quindi per il primo Slam della stagione anche se, calendario alla mano, al giocatore classe 1995, resta solo una settimana per negativizzarsi. Non un’ipotesi così remota. Si tratterebbe dello stesso tempo di guarigione ottenuto da Dennis Shapovalov prima di scendere in campo con il suo Canada per l’ATP Cup.

In ogni caso, per Nick Kyrgios, che non scende in campo da settembre – sconfitta in Laver Cup per mano di Stefanos Tsitsipas – le speranze di poter ottenere un buon risultato sono ridotte al lumicino.

Inoltre proprio il format degli Slam – al meglio dei 5 set – non è il migliore per riaffacciarsi alle competizioni specialmente dopo aver contratto il coronavirus.

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