Nonostante i dati dei nuovi contagi e dei decessi inizino ad abbassarsi lievemente e alcuni dei paesi europei stiano cominciando a fare piani su una possibile fine del lockdown, sono ancora molti gli interrogativi sulle modalità con cui sconfiggere il virus. Le speranze principali dei più sembrano essere riposte nella messa a punto di un vaccino. Una delle poche voci dal coro proviene però proprio dal mondo del tennis: stiamo parlando di quella del numero uno del mondo, Novak Djokovic. Il campione serbo, che sta trascorrendo la quarantena con la sua famiglia in Spagna, tramite una lettera al New York Times, ha fatto sapere al mondo la sua su un ipotetico vaccino, prospettando anche delle ipotesi nel caso in cui questo venisse reso obbligatorio al fine di poter viaggiare e dunque di poter ricominciare a giocare a tennis. Queste le parole del recente vincitore degli Australian Open:
“Personalmente sono contrario alla vaccinazione contro il Covid-19 e non vorrei essere costretto a vaccinarmi per poter viaggiare. Ma se dovesse diventare obbligatorio? Sarei costretto a prendere una decisione. Ho una mia opinione in merito, non so se cambierà, ma influenza molto la mia professione. […] Ad essere sincero sono un po’ confuso, pur avendo accesso a molte risorse diverse, ho dei dubbi su quale potrebbe essere la cosa migliore da fare. Il mio lavoro richiede molti viaggi e in molti dicono che noi che viaggiamo dovremmo sottoporci ad un vaccino, che però non è stato ancora sviluppato. Al momento quindi non disponiamo di informazioni sufficienti poiché non sappiamo se ci saranno nuove misure, se avremo la possibilità di decidere cosa fare con il vaccino. Vorrei avere maggiori dettagli su tutto questo processo. La mia gratitudine e il mio rispetto vanno ai medici che aiutano le persone che hanno bisogno. Io non sono un esperto, ma vorrei avere la possibilità di scegliere cosa è meglio per il mio corpo. Continuo però a mantenere una mentalità aperta e ad informarmi su questo argomento che è molto importante e influenzerà tutti noi”.
Dichiarazioni queste di Djokovic che fanno discutere, ma non stupiscono più di tanto, data la conclamata preferenza del serbo per i rimedi naturali, ribadita anche in una nota, volta a chiarire il contenuto della lettera e una posizione che, a detta sua, non sarebbe contraria alle vaccinazioni in generale. Djokovic rivedrà le sue convinzioni se il vaccino diventasse la condizione necessaria per poter tornare a giocare a tennis?
Intanto, proprio del numero uno del mondo nei giorni scorsi è tornato a parlare anche uno dei suoi principali “nemici”, ossia Nick Kyrgios. Il controverso australiano, uno dei pochi a vantare uno score positivo negli head to head con il serbo, lo scorso anno aveva usato parole al vetriolo per descrivere quella che a detta sua è l’ossessione di Djokovic di essere amato: “Vorrebbe essere Federer. Non sopporto la sua ossessione di voler essere amato a tutti i costi. Anche il suo modo di celebrare le vittorie con il cuore verso il pubblico è imbarazzante. Non importa quanti Slam vincerà, per me non sarà mai il più grande”. Il ragazzone di Canberra, però, negli scorsi giorni, durante una live su instagram con il connazionale Kokkinakis, ha precisato alcune cose riguardo al suo pensiero sul campione serbo, chiarendo che non lo odia affatto: “Io non odio nessuno. Le persone sono tutte diverse. Non mi piacciono alcune cose che fa, ma non lo odio”. Dopo queste affermazioni di Kyrgios, chissà che prima della quarantena non riusciremo a vederlo in una diretta instagram anche con Djokovic…