“Non devo dimostrare nulla a nessuno”: Carlos Alcaraz torna a brillare a Montecarlo

Riscatto su terra rossa

Carlos Alcaraz è tornato a imporsi con autorità nel circuito, conquistando il suo sesto titolo Masters 1000 e il primo a Monte-Carlo. Un successo che non solo interrompe un periodo complicato dentro e fuori dal campo, ma rilancia anche le ambizioni dello spagnolo in vista della stagione sulla terra battuta, tradizionalmente il suo terreno preferito.

Dopo settimane vissute tra pressioni, aspettative e qualche risultato sotto tono, Alcaraz ha trovato la forza di rimettersi in carreggiata. “Le persone parlano tanto quando non vinci“, ha ammesso in conferenza stampa, “ma ho capito che non devo ascoltare quello che dicono. Devo solo concentrarmi su me stesso e su quello che c’è da fare con il mio team“. Il riferimento è chiaro: la pressione crescente per rincorrere Jannik Sinner in vetta al ranking ATP e le continue aspettative che lo vogliono sempre vincente.

Un successo che vale doppio

La vittoria a Monte-Carlo non è stata solo una conferma del suo talento, ma un segnale importante di maturazione. Alcaraz ha sottolineato come questo periodo gli abbia insegnato a gestire meglio il contesto emotivo delle competizioni: “Sono orgoglioso di tutto quello che ho fatto. È qualcosa che ho imparato. Credo di esserci riuscito questa settimana e che ne sia valsa la pena”.

La finale contro Lorenzo Musetti, alla sua prima apparizione in un atto conclusivo di un Masters 1000, è stata la cartina tornasole di questa crescita. Lo spagnolo ha riconosciuto la qualità dell’azzurro, soprattutto nella prima parte del match: “Nel primo set ha gestito meglio di me le emozioni, giocando a un livello molto alto”. Poi l’infortunio alla gamba ha condizionato l’italiano, rendendo più agevole la vittoria di Alcaraz: “È un peccato finire così, ma sono sicuro che Lorenzo tornerà presto in partite come questa”.

Gli elogi a Musetti: “Ha le armi per stare con i migliori”

Parole di grande stima quelle rivolte a Musetti, che nonostante la sconfitta ha lasciato il segno in torneo. “Non mi sorprende che sia vicino alla top 10. Il suo livello è quello: ha già battuto tanti top players e ha le qualità tecniche per ottenere grandi successi”, ha affermato Alcaraz, sottolineando come il giovane toscano stia imparando anche a vincere soffrendo.

Per lo spagnolo, il talento di Musetti non è in discussione, ma il vero salto lo si compie nella continuità: “Per essere nei primi 10, bisogna giocare così tutto l’anno. Ma penso che Lorenzo abbia le armi per riuscirci”. Un riconoscimento importante da parte di un coetaneo che conosce bene le pressioni e le sfide del tennis d’élite.

Verso i prossimi appuntamenti

La vittoria nel Principato è un trampolino ideale per affrontare le prossime tappe della stagione, con Madrid, Roma e soprattutto il Roland Garros all’orizzonte. Ma Alcaraz sa bene che, al di là delle vittorie, ciò che conta è il modo in cui vive il campo: “Probabilmente le persone si aspettano che vinca quasi tutti i tornei sulla terra, ma devo solo uscirne felice, indipendentemente dal risultato”.

In un panorama tennistico in cui il talento spesso deve fare i conti con le aspettative esorbitanti, Carlos Alcaraz sembra aver trovato una chiave nuova: quella di giocare per se stesso, con umiltà e determinazione. E a giudicare da Monte-Carlo, la formula funziona.

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