“Se un anno fa pensavo che sarei tornato a questo livello? Forse no, ma ho lavorato duro nell’off-season proprio per essere pronto per appuntamenti come questo”. In conferenza stampa Rafael Nadal, dopo la quinta vittoria in carriera nel Mutua Madrid Open, ha iniziato parlando della partita. “All’inizio sentivo la pressione e sono stato bravo a mantenere la calma anche quando ho perso la battuta. Sapevo che, soprattutto qui, rispondere al suo servizio così potente e con la pallina che salta così in alto non sarebbe stato facile ma quando sono riuscito a riprendermi il break mi sono calmato e tutto è andato per il meglio”.
Qual è stato il momento decisivo del match?
“Difficile dirlo in una partita del genere ma certamente all’inizio del secondo set sono partito bene e questo mi ha dato ancora maggiore fiducia perché, dopo aver annullato set-point ed essere riuscito a spuntarla nel tie-break, era possibile un cal di livello sia nel mio gioco che nella mia concentrazione. Invece non è successo e alla fine sono molto felice di aver conquistato questo trofeo”.
Adesso pensi che a Roma potrai giocare più rilassato?
“Io cerco di pensare torneo per torneo e partita per partita. Quando arrivo in un posto non faccio programmi se non quello di cercare di fare il meglio possibile in ogni partita. Qui a Madrid ci sono riuscito e ci proverò anche a Roma. Questo è un momento molto emozionante della mia stagione, ho vinto tre tornei consecutivi sulla mia superficie preferita e vorrei tanto fare bene anche a Roma”.
Ti abbiamo visto camminare male ad un certo punto. Fisicamente come stai?
“Dopo una partita così dura, dopo un torneo così duro, ora mi sento stanco ma se mi vedete camminare male non significa che per forza devo essere infortunato. Sono solo stanco. Un anno fa sbagliai ad andare a Roma, con il senno di poi, ma al momento il mio staff mi disse che era tutto ok. Oggi non ci sarebbe alcun motivo per saltare Roma perché si tratta di un grande torneo e, nel caso, avrò tempo per recuperare la stanchezza prima del Roland Garros”.
Potresti dirci la tua impressione su questo torneo e sull’importanza dello stesso per la città di Madrid?
“Chissà quanti posti nel mondo vorrebbero avere un torneo come questo. Noi spagnoli siamo fortunati ad averlo e dobbiamo essere orgogliosi di quanto gli organizzatori fanno per mantenerlo così importante. I benefici in termini economici e di immagine che Madrid riceve dal torneo sono paragonabili allo sforzo che la città mette in atto per sostenerlo. Spero davvero che la comunità di Madrid e gli sponsor continuino a sostenere il torneo anche in futuro, ovvero anche nel caso in cui per un certo periodo non ci dovessero essere tanti tennisti spagnoli importanti come ora”.
Queste invece le parole del finalista, Dominic Thiem
“Era la mia prima finale in un 1000 e l’ho dovuta giocare contro il più forte di tutti sulla terra. Sono partito bene, ho ottenuto il break ma poi non ci sono più riuscito fino alla fine del match. Perché? Perché quando giochi contro di lui devi dare il 100% e cogliere ogni più piccola possibilità. Non devi sbagliare, perlomeno non commettere brutti errori. Cosa è cambiato rispetto a Barcellona? Oggi sono andato meglio con il servizio e in parte anche in risposta ma in certi frangenti non ho saputo evitare il suo dritto. Però sono soddisfatto per i miglioramenti rispetto a Barcellona. Il mio prossimo obiettivo è mantenere questo livello di gioco per più settimane e potrò subito verificarlo da domani a Roma. Questa settimana non c’era Bresnik qui con me ma ci siamo sentiti spesso per telefono; lo rivedrò a Roma. Quanto a Nystrom, lui può aiutarmi tantissimo a migliorare. Come dite, io ho un miglior top-spin rispetto a Joakim? In realtà penso di avere un attrezzo migliore con cui giocare…