Novak Djokovic è da mesi saldamente in testa alla classifica Atp: ora, con oltre 13mila punti, è il leader indiscusso del ranking, a notevole distanza dal n. 2 al mondo Roger Federer e dal n. 3, Rafael Nadal.
Il serbo attualmente ha raggiunto la 132esima settimana al n. 1 del mondo in carriera, poco meno di Rafael Nadal, fermo a quota 141 settimane. L’immenso vantaggio sugli inseguitori rende ormai certo il sorpasso di Nole ai danni del maiorchino in questa particolare classifica, che avverrà il prossimo 6 aprile.
Nonostante questi numeri, già propri di un campionissimo, la carriera di Novak Djokovic è da considerarsi di gran lunga inferiore a quella dello spagnolo. Il serbo, esploso negli ultimi quattro anni, è stato in grado di dominare davvero nel 2011, l’anno di grazia in cui ha vinto 3 Slam su 4, a parte l’agognato e mai conquistato Open di Francia.
Bisogna dirlo: il serbo ha approfittato della fase calante di Roger Federer e dei numerosi problemi fisici di Nadal, riuscendo così a regnare nel circuito e conquistare almeno uno Slam all’anno: risultati eccezionali, ovviamente, ma forse non abbastanza per un giocatore delle sue potenzialità, tenendo conto delle situazioni dei due suoi più grandi rivali. Insomma, Djokovic non è sempre stato in grado di sfruttare la sua superiorità, lasciandosi scappare tornei importanti dove partiva come primo favorito.
Questo è successo, ad esempio, negli ultimi Us Open, dove ha vinto l’outsider Marin Cilic, o ancora agli Australian Open 2014, dove ha trionfato
un sorprendente Stan Wawrinka. Anche al Roland Garros, dopo aver battuto Rafa Nadal sulla terra, a Montecarlo, Roma e Madrid, ha perso ottime possibilità di completare il Grand Slam Career.
Oggi, il profilo di Djokovic, a quota 8 Slam, si avvicina (con le inevitabili differenze) a quello di altri campioni come Ivan Lendl, John McEnroe e Jimmy Connors, leggende del tennis il cui numero di Slam avrebbe potuto essere ancora più alto, considerato il loro enorme potenziale.
A 3 mesi dai 28 anni, Novak Djokovic è impegnato ad affrontare una delle sue sfide più grandi: quella di aggiungere al primato nel ranking anche il dominio nelle grandi occasioni, per ottenere un record coerente con il suo valore e accorciare le distanze da Nadal e Federer. La recente vittoria agli Australian Open è stato un ottimo punto di partenza verso la sua grandezza.
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