Novak Djokovic “L’eccellenza è fatta di dettagli”

E’ il n1 del tennis mondiale da quasi tre anni. Non ci sono parole per descriverlo. Il suo tennis  rasenta la perfezione e lui infatti è stato spesso soprannominato “Robo-Nole”. Determinato fin da bambino a diventarlo- ci sono dei video in cui Nole-bambino dice chiaramente che vuole diventare il n°1 del mondo- Novak Djokovic è stato per un lungo periodo il n3 dietro agli infiniti e per allora irraggiungibili Nadal e Federer.

UN INCIDENTE GLI HA FATTO INTRAVEDERE LA VIA – Poi, nel 2010 dopo una brutta sconfitta in cui ha quasi perso i sensi in campo contro Jo Wilfred Tsonga, per Nole è cominciata la seconda, e più importante, parte della sua carriera. Sotto la guida del nutrizionista Igor Cetojevic ha infatti eliminato dalla sua dieta dei cibi che, a causa delle sue intolleranze, per lui erano come veleni e cioè il glutine, in primis ma anche gli zuccheri raffinati e i latticini.

Oltre alla dieta che vista nella prospettiva di oggi è risultata essere di fondamentale importanza per il suo tennis (solo un anno dopo la fatidica sconfitta era diventato n1 del mondo-il famoso 2011 di Nole) Djokovic ha cominciato a fare yoga, a praticare il tai chi e a leggere libri di filosofia più che altro orientale.

LA DIFFERENZA NEI DETTAGLI  – “Questo sport è individuale e difficilissimo, dal punto di vista fisico e mentale” dice il n°1 del mondo che per la concentrazione pratica il mindfulness, un tipo di meditazione che non cerca il vuoto della mente ma che lascia liberi  i pensieri per arrivare alla consapevolezza e al superamento delle negatività. “Il segreto del mio sangue freddo? E’ il risultato di un lungo processo che ha portato alla mia maturità come uomo e come giocatore. E’ arrivato con l’esperienza delle partite giocate ad alto livello. La mia volontà di vincere e il mio obiettivo mi hanno portato a dare il meglio sul campo, trovando nuove motivazioni e ispirazioni”

La differenza per quanto riguarda Nole , la fanno i dettagli e infatti è proprio sui dettagli che il serbo ha basato i propri successi.  Tutta questa attenzione ai particolari gli hanno permesso di riuscire a svolgere allenamenti mirati a raggiungere un’ incredibile facilità negli spostamenti, core balance e flessibilità muscolare e articolare eccellenti.

ADESSO SI PARLA ANCHE DI REIKI – Da qualche giorno però c’è un nuovo “particolare” che è emerso parlando del n1 del tennis. La regia internazionale, infatti, durante la finale agli Internazionali di Roma ha spesso indugiato a  inquadrare i piedi di Nole. E’ quasi passato inosservato ai più il “simbolino” sulle scarpe di Nole.

Questo “simbolino è infatti uno dei simboli del Reiki, antichissima filosofia giapponese, e precisamente si tratta di Cho Ku Rei. Il Reiki è una via spirituale per conoscersi meglio e per vivere la vita con serenità e gioia. I quattro simboli del reiki sono il Cho-Ku-Rei, il Sei-He-Ki, l’Hon-Sha-Ze-Sho-Nen e il Day-Komyo. Il Cho-Ku-Rei notato sulle scarpe del numero 1 del mondo, può essere letto come “energia che viene da me”. Nella tradizione nipponica il simbolo è una sorta di nuvoletta del buon auspicio, e si utilizza per richiamare e accumulare energia, per stimolare la forza fisica, e per proteggere il corpo da infortuni. Ma in fondo come afferma lo stesso Djokovic in un’intervista a “Le Figaro” per lui la vita deve essere una cosa semplice “Amo essere naturale. Adoro costruire le cose da zero, lanciare nuove idee, delle fondamenta, con la speranza che possano lasciare qualcosa”

SEMPLICE COME SUONARE IL VIOLINO  Semplicità nel fare cose complicate, come si nota nella nuova pubblicità della Peugeot apparsa in questi giorni in cui Nole viene proposto come il violinista del tennis. E alla domanda se il tennis sia più simile a una partita di boxe di scacchi o sia come andare a teatro Nole risponde “E’ una combinazione di queste tre cose. C’è una battaglia intensa, un combattimento senza contatto. Devi battere il tuo avversario tecnicamente e strategicamente. E infine un po’ come nella commedia devi avere un linguaggio del corpo sempre positivo. Devi cercare di capire quali sono i punti deboli del tuo avversario e al contempo non fargli capire quali sono i tuoi. E allo stesso tempo è un’intensa lotta interiore, alla ricerca della calma. E’ veramente come essere in teatro”

D’altra parte per essere il n°1 del mondo non basta essere un fuoriclasse, questo non porta automaticamente alla notorietà. Bisogna essere anche dei bravi venditori di sé stessi.

E Novak questo lo sa bene sembra, in fondo forse come in una partita di scacchi o di tennis fa soltanto le mosse che sa si devono fare, e lo fa in modo eccellente.

 

Exit mobile version