Novak Djokovic: “Questa pausa mi ha fatto bene. Ora voglio tornare al top, ma non aspiro a superare nessuno”

"I miei genitori mi hanno sempre detto di credere in me stesso, mai smettere di lavorare e combattere, non importa quanto dura sia la tua situazione o le circostanze. Uno ha fallito solo quando ha smesso di provarci".

Novak Djokovic sta lavorando duramente per tornare il prima possibile nel circuito Atp. Il suo ritorno dovrebbe coincidere con l’inizio del 2018, e cioè il torneo australiano di Brisbane (dove gli organizzatori da tempo lo corteggiano), ma la riabilitazione del gomito è ancora in atto e quindi la certezza ancora non c’è. Di certo l’ex n. 1 al mondo serbo farà di tutto per esserci nel ‘suo Slam’, gli Australian Open, dove tenterà di porre il settimo sigillo. Eloquente la frase che ha scritto di recente sulla sua pagina Facebook: “Resistenza. Tenacia. Fede. Pazienza. Duro lavoro per rendere più forti tutti i miei muscoli, per crescere sia fisicamente che mentalmente. Tutto questo mi sta piacendo!“. L’ultima partita ufficiale di Djokovic, n. 7 al mondo, risale ai quarti di finale di Wimbledon (ritiro contro Tomas Berdych): “Non vedo l’ora di tornare ad alti livelli. Ma non penso che ci riuscirò tutto d’un colpo. Farò un passo alla volta, forse raggiungerò il mio tennis a metà 2018, ma certo sarei felice di tornare al top anche prima…”, ha rivelato al giornale serbo Novosti. 

Roland Garros 2016: Novak Djokovic con l'ambita Coppa dei Moschettieri
Roland Garros 2016: Novak Djokovic con l’ambita Coppa dei Moschettieri

In questi mesi Nole si è certamente dedicato al suo recupero fisico, ma anche alla sua attività benefica, oltre naturalmente alla famiglia (a fine agosto è nata la sua seconda figlia, Tara). “Ho passato molto più tempo con i miei cari e i miei bambini, insieme ci siamo molto divertiti. Ora, quando mi sveglio, non corro in palestra per allenarmi, ma prima gioco un po’ con i miei figli. È un’esperienza insostituibile, che accade una volta nella vita, e me la voglio godere al massimo”. Djokovic in queste settimane sta definendo il suo team, ma deve ancora trovare un main coach che lo possa affiancare in modo costante, e non solo nei grandi appuntamenti, come farà Andre Agassi: “Sto pensando a qualche nome, ma per ora non posso dire nulla di specifico. Diciamo che posso darvi qualche indizio sulla persona che sto cercando: è un ex giocatore con una grande carriera alle spalle: non è mai stato numero uno del mondo, ma è un giocatore intelligente e ha dato sempre il 100% e i suoi valori della vita sono molto in linea coi miei”.

Djokovic, fra le altre cose, ha parlato anche di Roger Federer e Rafael Nadal: “Roger e Rafa sono unici per tanti motivi, sono fra i più grandi giocatori della storia, persone che mi hanno ispirato tantissimo, aiutandomi a diventare la persona che sono oggi. Il loro esempio mostra che dopo un lungo stop puoi sempre tornare al tuo livello. Fino a quest’anno ero l’unico che non si era mai preso una pausa nella mia carriera. Con il senno di poi, forse avrei fatto meglio a fermarmi un po’ dopo il Roland Garros 2016…”. Tra gli obiettivi di Novak non c’è, per ora, quello di insidiare i record Slam di Nadal e Federer: “Per ora non voglio superare nessuno, solo provare che posso migliorarmi. I miei genitori mi hanno sempre detto di credere in me stesso, mai smettere di lavorare e combattere, non importa quanto dura sia la tua situazione o le circostanze. Uno ha fallito solo quando ha smesso di provarci“.

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