Novak Djokovic: “Tomic ha uno stile di gioco non convenzionale”

Il numero uno del mondo, nell'intervista post partita, analizza il match di primo turno vinto contro Bernard Tomic, che definisce un giocatore atipico e imprevedibile. Esamina anche la sconfitta subita a Indian Wells ed elenca quali sono gli sport preferiti che pratica in modo amatoriale: calcio, basket e sci.

Dopo aver siglato la vittoria numero 43° nel Masters 1000 di Miami, Novak Djokovic ha partecipato alla conferenza stampa post gara per spiegare i dettagli della sua vittoria su Bernard Tomic, tennista australiano molto talentuoso ma non supportato da quello che si suol definire “un carattere facile”, che lo accomuna alla folta schiera di bad boys il cui capo-banda è senza dubbio Nick Kyrgios. Il campione di Belgrado non ha analizzato solo il match vinto con Tomic, ma anche il nuovo complesso in cui si sta svolgendo il Miami Open, gli altri sport che ama praticare (sebbene a livello amatoriale) e la recente sconfitta rimediata a Indian Wells. “Bernie è un giocatore che non ti dà molto ritmo, ogni palla è diversa: può giocare molto bene dentro il campo e veloce dalla linea di fondo; può sostare all’interno del campo oppure a tre metri fuori dalla linea di fondo, con la stessa facilità di movimento. Diciamo che ha uno stile di gioco non convenzionale ed è sempre difficile competere con qualcuno contro il quale non puoi prevedere quello che farà. Con lui non sai mai dove potrà cadere la palla, come accaduto oggi dove credo che abbia giocato molto bene. Io, inizialmente, ho avuto difficoltà a leggere il servizio, poi nel secondo set ho giocato meglio. Tutto sommato penso di aver disputato una partita solida” -ha asserito Djokovic, che non vinceva un match a Miami dal lontano 2016. L’incontro si è disputato nel nuovo stadio dei Miami Dolphins, luogo nel quale il balcanico non aveva mai messo piede prima di ieri. “Ovviamente giocare in uno stadio nuovo, sul campo centrale, è sempre eccitante per un tennista, ma anche un’incognita. Non importa quale sia il ranking; entrare in uno stadio sconosciuto è sempre una sensazione molto forte, così come giocarci per la prima volta. Ho avvertito il campo quasi come se fosse al coperto, con condizioni molto diverse da quelle esterne, ma resta comunque un court fantastico. Gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro, questo torneo va avanti da molto tempo nella giusta direzione. Speriamo di poter accogliere molte più persone nei prossimi giorni“. Alcuni giornalisti, incuriositi dai suoi video pubblicati su Instagram, hanno chiesto a Novak Djokovic quali altri sport ami praticare e se questo non metta a rischio le sue articolazioni: “Lo sci è uno degli sport che maggiormente ha avvantaggiato la flessibilità delle mie caviglie e delle mie articolazioni . Conosco giocatori che si sono dimenticati di sciare, forse per precise richieste contrattuali, ma io non ho nessuna clausola che mi impedisca di farlo. Porto lo sci nelle vene perché provengo da una famiglia di sciatori professionisti. Mio ​​padre, mio ​​zio e le mie zie sciavano. Sono cresciuto in montagna, è normale per noi essere sciatori. Naturalmente ho anche giocato a basket e a calcio, due sport estremamente famosi nel mio paese. Tutto ciò mi ha aiutato a migliorare come persona e come atleta” -ha aggiunto il serbo. In riferimento alla prematura sconfitta subita a Indian Wells, Nole ha preferito non rinvangare troppo il passato e guardare oltre: “Non avevo giocato una partita ufficiale dagli Australian Open, quindi Indian Wells è stato un test molto difficile per me. L’interruzione per pioggia, il rinvio dell’incontro, giocare prima di notte e poi riprendere di giorno, non mi ha sicuramente aiutato a trovare il ritmo giusto. Non sono riuscito a scovare la chiave per battere Kohlschreiber e lo accetto. Ora però ho avuto più tempo per preparare il mio gioco e, a tal proposito, mi è stato utile gareggiare in doppio con Fabio Fognini; quell’esperienza mi ha permesso di concentrarmi e di arrivare pronto a questo torneo“.

Djokovic gioca a calcio durante la pausa allenamenti. Rif: Djokernole su instagram
Djokovic gioca a calcio durante la pausa allenamenti. Rif: Djokernole – Instagram

Infine Novak Djokovic, sempre su richiesta della stampa, è tornato a stilare un piccolo bilancio su ciò che significa essere di nuovo in testa alla classifica, un’altra volta nella sua carriera: “Non mi è mai piaciuto confrontare le stagioni, preferisco avvolgerle tutte insieme, perché fanno parte della vita. I confronti sono piuttosto difficili. Come dico sempre, sono molto felice di trovarmi ancora una volta in cima alla classifica e di poter essere competitivo con gli avversari migliori. Gli ultimi 10-12 mesi sono stati molto speciali per me, ho vissuto cose che mai avevo vissuto nella mia carriera . Il modo in cui ho giocato dopo l’operazione per tornare dove sono oggi è stato fenomenale. Ne sono orgoglioso, anche se non ci sarei mai riuscito senza il supporto della mia squadra. Essere in grado di rientrare a pieno ritmo nel circuito ha reso ogni mia giornata speciale e ha portato alla luce molti lati che non conoscevo di me stesso” -ha concluso il numero uno del mondo che, nel prossimo turno, sfiderà l’argentino Federico Delbonis.

12 comments
  1. Non ho mai apprezzato l’australiano non tanto per il suo tennis …quanto per le sue dichiarazioni alquanto discutibili a mio avviso.Avrebbe potuto ottenere buoni risultati se solo si fosse applicato con impegno.Anche il padre ha le sue colpe.Per quanto riguarda Nole ha disputato un discreto match…ma l avversario ha giocato un buon primo set …per poi sciogliersi nel secondo

    1. Roberta Norgini questa è una pagina di informazione sportiva, non un fan club. Ergo, finché lui starà al primo posto sarà il numero uno. Quando Federer lo scavalcherà, daremo a Cesare quel che è di Cesare, come abbiamo sempre fatto anche con altri tennisti. Rispetto per tutti. Buona serata.

    2. Roberta Norgini appunto. Quelli sono discorsi che vanno a nozze in un fan club. All’interno di una pagina di informazione, quel titolo lo si attribuisce a chi lo ricopre. Il giornalismo si basa sui fatti, il cuore dei tifosi potrebbe essere oggetto, al limite, di dibattito sociologico e qui non ne abbiamo minimamente le competenze. Legga l’articolo se può: è solo un’intervista, non c’è nessuna esaltazione alla persona.

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