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Novak Djokovic: “Non ho niente di cui pentirmi”

Il match con Pavlasek dentro e fuori dal campo

Le sue dichiarazioni sono condite con un filo di filosofia e misticismo. Novak Djokovic ha risolto velocemente la sua sfida con Adam Pavlasek nel secondo turno di Wimbledon 2017, ed è stata più interessante la sua conferenza stampa che la partita in sé. Il serbo si trova in un momento molto particolare della sua carriera, nel quale riesce a ritrovarsi grazie all’aiuto di persone che ammira, come Andre Agassi e Mario Ancic, che stanno portando aria fresca a corpo e mente, molto affaticati in questo periodo.

L’analisi della partita non è durata molto, con Djokovic che ha riconosciuto la propria soddisfazione per il lavoro fatto. “Ho saputo gestire la partita e imporre il mio ritmo di gioco in ogni momento. Ogni giorno che passo a Wimbledon mi fa sentire migliore“, ha affermato il balcanico. “Mi sono già trovato in una situazione come questa e userò questo per allenarmi sia fisicamente che mentalmente. Sto lavorando bene”

Adam Pavlasek, che non è riuscito a fare molto contro il serbo, ha poi parlato di quest’ultimo in conferenza stampa, definendolo come un riferimento. “E’ stupendo ispirare delle persone con il mio tennis. In realtà non sapevo molto di lui, e per lui era una buona opportunità questa partita. E’ giovane, e credo che possa giocare molto meglio di come ha fatto”, ha detto il serbo.

La situazione fuori dal campo 

Alle domande sulla sua situazione personale, il serbo ha mostrato la voglia di tornare al suo migliore livello. “Devo combattere con me stesso in questa nuova ed eccitante fase personale e professionale. Voglio continuare a lavorare per alzare poco a poco il mio livello di gioco”, afferma Djokovic, che dice anche di non avere “nulla di cui pentirmi”, anche se riconosce di aver avuto momenti in cui “non ho ascoltato i segnali che mi dava il mio corpo, e ho pagato per questo”. 
Interessante riflessione di un Novak Djokovic ancora completamente immerso in questo Wimbledon 2017.

Fonte: Punto de Break

Jonathan Zucchetti

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