Dopo esser sopravvissuto a Gael Monfils, Novak Djokovic ha vinto senza dover soffrire troppo la finale del torneo di Dubai avendo la meglio del greco Stefanos Tsisipas, regolandolo in due set.
“Come nel match contro Monfils ho iniziato il match faticando a trovare la prima di servizio, ho rischiato il break ma mi sono salvato, da lì mi sono un po’ sciolto sia sul servizio che sui colpi in generale, il break ottenuto poi mi ha dato lo slancio per vincere il primo parziale. Nel secondo Stefanos mi ha complicato di più le cose recuperando il break, son molto contento di esser riuscito a chiudere in due e vincere nuovamente qua a Dubai contro un tennista che sta facendo molto bene e che veniva da un titolo (Marsiglia n.d.r) vinto la settimana scorsa.”
Con questa vittoria Nole mantiene a zero la casella di sconfitte in questo 2020, un ruolino di marcia notevole nonostante la stagione sia solo all’inizio.
“E’ difficile finire la stagione a zero sconfitte (ride), al momento mi vivo il momento apprezzando tutto ciò che stiamo ottenendo io e il mio team. Oltre ai risultati sono soddisfatto del livello di gioco espresso, per cui ci tengo a ringraziare tutti quelli che mi aiutano ad ottenere certi risultati. Ora cercherò di riposare e presentarmi nel miglior dei modi a Indian Wells e Miami, tornei dove negli anni scorsi ho ottenuto bei risultati.”
Spesso ci si chiede come facciano questi campioni a non sentirsi mai sazi, nonostante le tante vittorie, Novak offre la sua visione.
“La motivazione non manca mai, è la chiave per ottenere certi risultati, la trovo nelle piccole cose, nei dettagli; tempo fa dissi che la mia grande motivazione è migliorare come tennista e come persona, sempre. Il tennis mi permette di ottenere ciò e sto cercando di mantenere questa condizione il più a lungo possibile.”
Infine il serbo parla anche del suo avversario e dei Next Gen analizzando il loro servizio.
“L’ho detto anche prima del match, adoro Stefanos ha la caratura per diventare un numero uno. E’ molto intelligente, ho apprezzato quello che ha detto nel post partita, gli ho detto che dopo i lsuo gioco amo anche questo di lui. E’ sempre alla ricerca di un modo per migliorare e ha un occhio sempre a i giocatori che sono più in basso in classifica. Tra questi nuovi ragazzi non ho ancora incontrato Opelka, mi dicono che il suo servizio ricorda molto quello di Isner. Finora ho incontrato Zverev, Medvedev, Tsisipas e Kachanov e posso dire che anche il loro servizio, diverso tra loro è molto difficile da gestire.”