Nuova sfida all’orizzonte per Roberto Maytin, purtroppo senza racchetta da tennis

Trenta anni sulla carta d’identità ed una carriera navigata alle spalle. Eppure, il match più importante della vita di Roberto Maytin è appena iniziato. Il tennista venezuelano, specialista del doppio dove vanta un ranking di numero 136, si è confidato in una toccante intervista al sito spagnolo Punto de break. Questa terribile storia è iniziata con una notte di malessere per il sudamericano, che aveva da poco disputato il suo ultimo torneo del 2019 e si stava godendo le meritate vacanze insieme alla famiglia. Sudorazione estrema, dolore alla schiena. Quindi problemi addominali e check di routine all’ospedale. Poi la notizia inaspettata. Durante un’ecografia allo stomaco i medici notano delle macchie sospette e decidono di approfondire. Le paure iniziano ad aleggiare ed il timore di sentirsi dire ciò che nessuno vorrebbe mai ascoltare, tanto meno a trent’anni, aumenta sempre più. Purtroppo l’epilogo è tragico: cancro al testicolo sinistro già in stato avanzato, lì da circa sei mesi, che nel frattempo ha creato una metastasi fino allo stomaco e parte del rene, dando vita ad un nuovo tumore sulle pareti del rene.

Un colpo duro, non indifferente per un ragazzo di trent’anni che si godeva la vita, girando il mondo e facendo ciò che più gli piaceva: giocare a tennis. Maytin comunque non perde la speranza e prova ad analizzare il tutto con lucidità: “La situazione con il rene è abbastanza delicata. Non sta andando tutto per il verso giusto. Le sedute di chemioterapia sono molto lunghe e devo andare in bagno davvero di frequente. Spero che le cose migliorino. L’obiettivo è non perdere il rene per non peggiorare ancora di più”.

Il tennista nativo di Valencia, città venezuelana da quasi un milione e mezzo di abitanti, aggiunge poi: “Mi aspettano quattro mesi di chemioterapia. Se non dovesse funzionare sarà necessario procedere con un’operazione. I medici però sono speranzosi ed anch’io non perdo la fiducia. D’altronde, se c’è un prototipo di persona che meglio si adatta a queste cure sono io: un ragazzo giovane, per di più atleta”. 

Roberto Maytin

Purtroppo, le brutte notizie per Roberto non sono terminate: “Qui negli Stati Uniti le cure sono molto costose. Il trattamento è molto lungo e richiede uno sforzo economico che non posso affrontare da solo. La mia assicurazione copre solo una parte, ma non totalmente. Nella seconda operazioni i prezzi invece diventano quasi insostenibili”.

Quale miglior idea, dunque, se non dar vita ad una gara di solidarietà? Maytin ha infatti scelto di affidarsi alla generosità delle persone ed ha creato una piattaforma per ricevere denaro da ogni parte del mondo, con lo scopo ovviamente di supportare economicamente l’operazione. Per il momento, la risposta è stata piuttosto positiva. Tra i nomi che hanno contribuito ad aiutare il sudamericano spiccano anche quelli di alcuni tennisti, come ad esempio Horacio Zeballos, Dani Munoz de la Nava e Rubèn Ramirez Hidalgo. L’obiettivo di 40.000 dollari però è ancora lontano e servirà l’aiuto di tutti.

Il suo appello si rivolge dunque al mondo del tennis e a chiunque voglia sostenere la causa. Questo il link per effettuare le donazioni.

L’ex numero 86 del ranking continua: “Fortunatamente la sanità negli Stati Uniti ha anche i suoi vantaggi. Non ti lasciano morire, ma ti curano in ospedale e poi ti mandano le fatture a casa. A me ne sono già arrivate alcune che provvederò a pagare quando raccoglierò il denaro necessario.”

Infine, l’intervista di Roberto Maytin si conclude così: “L’affetto della gente. Tutti coloro che mi sono vicini in questo momento. I tanti messaggi che continuano ad arrivarmi. Tutto ciò è meraviglioso. Sono davvero grato per il calore che mi stanno dimostrando le persone. Sono mesi della mia vita davvero difficili. Ho mille pensieri per la testa. E’ incredibile come la vita possa cambiare da un giorno all’altro. Cose che prima sembravano importanti ora non lo sono più. Adesso devo lottare per la mia vita e so che questa battaglia non sarà facile. So però anche che andrà tutto bene. Spero che tutto ciò finisca presto”.

Ce lo auguriamo anche noi tutti e cogliamo l’occasione per fare un grosso in bocca al lupo a Roberto Maytin. Siamo certi che riuscirà a superare anche questa sfida, annullando l’improvviso match point che la vita si è procurata.

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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