Occhi all’Australian Open: Kokkinakis prepara il rientro

Thanasi Kokkinakis è pronto ad iniziare la sua stagione, stavolta senza importanti infortuni accusati nella pre-season, come accadeva negli anni precedenti

Se pensiamo ai giovani tennisti australiani pronti ad esplodere in questo imminente 2020, non possiamo che fare riferimento a Kyrgios e De Minaur, ma, “dietro le quinte”, anche un altro Aussie sta preparando il suo ritorno nella prossima stagione: Thanasi Kokkinakis. Sprofondato alla posizione n.199 del mondo, quest’anno “The Kokk” ha giocato appena sei match nel circuito maggiore, vincendone la metà, e prendendo parte in tutto a quattro tappe del circuito Atp. A parte un’ottima vittoria contro Pouille a Los Cabos durante l’estate americana, nella scorsa stagione il 23enne non ha brillato, anche a causa di frequenti infortuni che da anni caratterizzano la sua carriera, ma che sembra aver superato definitivamente.

“Sto bene. Era da molto tempo che non mi sentivo così in forma” ha dichiarato in una recente intervista il nativo di Adelaide, che ci spiega come questa pre-season 2020 sia stata la prima in cui è riuscito a lavorare ed allenarsi senza limitazioni causate da guai fisici. Lo scorso anno, per la quarta stagione di fila, non ha potuto partecipare ai tornei che si era prefissato nella sua personale schedule per un infortunio al petto, ma ora il peggio sembra passato: “spero di rimanere integro per i primi tornei. Credo di essere in una buona condizione per il prossimo anno”.

Thanasi Kokkinakis

The Kokk, che ha battuto Federer a Miami 2018, ci confessa come negli ultimi anni il suo più grande rivale sia stato sé stesso e come avesse iniziato a perdere fiducia nella capacità del suo fisico di sopportare i ritmi partita a causa dei frequenti infortuni. Quest’anno, infatti, i guai fisici non gli hanno permesso di portare a termine ben nove tornei in cui era iscritto, tra cui gli Australian Open, dove si è ritirato al primo turno con Daniel, e gli US Open, che l’hanno visto dare forfait al secondo turno con Nadal dopo aver vinto la sua prima partita Slam dal 2015 (contro Ivashka).

L’ultimo match disputato quest’anno è la finale del challenger di Tiburon, persa al terzo con Tommy Paul, che lascia ben sperare per l’inizio del nuovo anno. Intanto preferisce non accelerare i tempi e recuperare completamente prima di poter competere sui 3 su 5: “provo a fare ciò che è meglio per il mio corpo. Non guardo solo a breve termine agli Australian Open, c’è una lunga stagione davanti”.

Dei 26 match portati a termine quest’anno (tra Atp, challenger e qualificazioni), Kokkinakis ne ha vinti 20, raggiungendo la già citata finale nel challenger di Tiburon e i quarti all’Atp di Los Cabos, ma non è ancora riuscito a tornare nei top 100, che non raggiunge dal lontano febbraio 2016. L’australiano però non è preoccupato dalla sua posizione in classifica: il mio primo obiettivo è rimanere in salute. So che il mio ranking migliorerà se riuscirò a restare in forma”. Nello stesso tempo, però, non nasconde di voler tornare ai piani alti e giocare tornei di livello: “ovviamente voglio tornare tra i primi 100 il prima possibile e so che il modo più veloce per farcela è stare bene. Se riesco a giocare più tornei e fare ciò che già ho fatto, credo di poter raggiungere un ranking ben più alto”.

Kokkinakis debutterà in questo 2020 nel Challenger di Canberra, in programma a gennaio, con l’obiettivo di prendere parte allo Slam di casa, iscrivendosi al tabellone di qualificazioni o, magari, accettando una wild card che lo porterebbe direttamente (e per la quinta volta) al main draw. In bocca al lupo Kokk!

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