[tps_title]Fabio Fognini[/tps_title]
Per il Fabione nazionale, questa seconda parte di 2017 è stata necessariamente messa in secondo piano per l’arrivo del primo “erede” Federico, da mamma Flavia Pennetta. Ma nella prima parte di stagione ci aveva fatto esaltare in più di una occasione, a partire dal primo turno di Coppa Davis, dove, dopo una rimonta al cardiopalma sotto 2 set a 0 contro Pella, era riuscito a regalare il punto decisivo agli azzurri contro i campioni in carica dell’Argentina. Per arrivare poi alla prima semifinale per un italiano al Master 1000 di Miami (e seconda personale dopo Monte Carlo 2014) e una serie di buoni risultati sparsi nei primi tornei dell’anno, complice una per lui inusuale serenità in campo. A Roma arriva poi un’altra storica vittoria contro il numero 1 del mondo e detentore del titolo Andy Murray, salvo poi cedere al turno successivo (il terzo) al futuro vincitore del torneo, Alexander Zverev. Nei percorsi di Indian Wells e Miami poi, si prende lo sfizio di mandare a casa giocatori del calibro di Tsonga e Nishikori. Diventa inevitabile un rientro nei primi top-30 dopo quasi un anno, ristabilendosi al numero 27.