Pablo Carreno sta preparando il suo esordio stagionale a Villena, nell’Accademia Equelite di Juan Carlos Ferrero, sede della sua preparazione invernale da ormai cinque anni. Appena due giorni fa, lo spagnolo ha concesso una lunga intervista ai canali social della stessa Accademia di cui riportiamo qualche estratto.
“È stata una stagione molto complicata, ho avuto moti infortuni all’inizio dell’anno; praticamente sono stato cinque mesi fuori dai campi. Questa assenza mi ha fatto perdere diverse posizioni in classifica, mi ha costretto a giocare alcuni turni di qualificazione, ma credo che, tutto sommato, la fine dell’anno sia stata molto positiva. Sono tornato a giocare ad un livello alto per diversi mesi e questo mi dà molta fiducia per affrontare il 2020 con nuove energie e speranze”, ha dichiarato il ventottenne di Gijón.
Infortuni, sconfitte, ansia, come è possibile gestire tutte queste insidie? “L’aiuto esterno è la chiave. I miei allenatori, la mia famiglia e la mia compagna mi aiutano molto da questo punto di vista. quando vinci è tutto meraviglioso, tante persone ti supportano e si congratulano con te, ma quando perdi si presentano i momenti più complicati e a quel punto ti rendi conto di chi sono le persone a cui stai veramente a cuore. Stare vicino alle persone che ho appena nominato è ciò che mi fa superare rapidamente le sconfitte e i problemi”.
Due delle persone più importanti della vita di Carreno sono, senza dubbio, Samuel López e César Fábregas, ovvero i due allenatori che hanno seguito lo spagnolo negli ultimi anni: “Questa sarà la quinta stagione all’Accademia e la verità è che non posso essere più felice. Decidere di venire qui a Villena con loro è stata una delle migliori scelte della mia carriera. Samuel mi ha dato molto, l’esperienza che possiede mi ha aiutato molti stimo in partita, e César lo accompagna perfettamente nel suo lavoro. Insieme formiamo una grande squadra, penso che continueremo così per molti anni”, ha ammesso l’iberico, attuale n. 27 del mondo.
Una squadra solida, a cui si è aggiunto un altro tassello importante, il fisioterapista. “Inevitabilmente mi sto invecchiano; non sono più un ragazzino, ho ventotto anni. Spero di avere ancora molti anni di carriera davanti a me, però mi trovo in un momento in cui è necessario cominciare a prendersi molta cura del proprio corpo e per questo ho deciso di aggiungere un fisioterapista al mio team. È stato un passo importante nella mia carriera, mi sta aiutando molto sia durante i tornei che nella vita di tutti i giorni. Gli infortuni sono sempre stati presenti nella mia carriera, quindi ora come ora lottiamo perché siano presenti il meno possibile”.
All’Accademia Equelite di Ferrero si allenano anche tanti talenti spagnoli e uno in particolare sembra aver colpito Carreno: “Conosco bene Carlos Alcaraz, ci siamo allenati insieme all’Accademia in diverse occasioni. Ho avuto la fortuna di averlo vicino e credo che abbia un futuro radioso; ha degli ottimi colpi, una velocità di palla molto elevata per la sua età e un fisico notevole. Il lavoro che Juan Carlos (Ferrero ndr) farà con lui, da ora fino al professionismo, sarà fondamentale. È una fase breve, ma molto difficile; spero che possa emergere rapidamente”.
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Carreno ha poi parlato un po’ di se stesso: “E’ difficile definirmi con solo tre aggettivi. Penso di essere un giocatore combattivo, positivo e aggressivo”. Proprio con queste armi lo spagnolo proverà a tornare nelle posizioni più nobili della classifica Atp: “Porsi degli obiettivi ti aiuta sempre a stare attento e a migliorare. Deve essere un obiettivo realistico, ma ambizioso; sinceramente spero di riavvicinami alla top 10 entro il 2020, vicino al mio miglior ranking. Penso che sarebbe una classifica più in linea con il mio livello attuale”, ha concluso Carreno.