L’ossessione per i dettagli e la mentalità vincente
Marco Panichi, attuale preparatore atletico di Jannik Sinner ed ex collaboratore di Novak Djokovic, ha raccontato il suo percorso nel mondo del tennis e la sua visione sulla mentalità dei grandi campioni nel podcast Tressessanta di Virginia Gambardella. Due giocatori diversi, Djokovic e Sinner, ma accomunati da una dedizione assoluta alla competizione.
“Novak viveva di tennis ventiquattr’ore su ventiquattro. Jannik è la stessa cosa, anche se in maniera differente. È competitivo anche negli allenamenti, si diverte così”, ha spiegato Panichi. La passione per la sfida e il desiderio di migliorarsi costantemente sono il filo conduttore che lega i grandi campioni.
Gestire le emozioni: il segreto nel tennis
Nel tennis, il controllo dell’intelligenza emotiva è essenziale. Panichi sottolinea come la gestione dei momenti critici possa fare la differenza tra un buon giocatore e un campione: “Bisogna stare attenti ai travasi emotivi, al classico ‘braccino corto’ del tennista. Il tennis è fatto di scambi brevissimi, ma il match può durare all’infinito.”
L’importanza della mentalità è evidente soprattutto in Djokovic, che ha sempre trovato nella competizione una spinta in più. “Nole ha bisogno di un nemico contro cui combattere, che sia l’avversario o il pubblico. Quando lo vedevamo troppo calmo, cercavamo di farlo arrabbiare per dargli una carica in più”, ha rivelato Panichi. Un approccio che può sembrare insolito, ma che per il serbo ha funzionato alla perfezione.
Un amore per il tennis nato da bambino
Panichi ha raccontato come il suo legame con il tennis sia nato sin da piccolo. Un ricordo d’infanzia lo riporta alla finale di Coppa Davis tra Italia e Cile, quando il padre gli montò una piccola televisione portatile per permettergli di seguire il match nel cuore della notte. Un episodio che ha segnato l’inizio di un percorso destinato a intrecciarsi con i più grandi protagonisti di questo sport.
Djokovic e Sinner, pur con caratteri diversi, rappresentano l’essenza della mentalità vincente. La chiave del successo, per entrambi, è sempre la stessa: un’incessante ricerca della perfezione e il piacere di competere.
Di seguito l’intervista completa: