Per il tennis mondiale si respira aria di cambiamento, con le tanto famigerate nuove leve che sembrano pronte a prendersi posti di prima classe per l’atteso ricambio generazionale, eppure non si possono ancora dare per spacciati quelli che sono stati gli incontrastati protagonisti degli ultimi anni, perché nonostante l’età che avanza il loro tempo non sembra ancora finito.
Con Roger Federer ormai giunto ai 34 anni di età, Rafael Nadal che sta passando un momento molto complicato e Andy Murray che è stato raggiunto da Stan Wawrinka nel computo dei titoli Slam, chi sembra essere arrivato (o tornato?) al suo massimo splendore è Novak Djokovic, N.1 da ormai tante settimane consecutive e protagonista di tutte e 4 le finali Major di quest’anno nonostante la sconfitta di Parigi subita proprio da Wawrinka.
Con la vittoria su Martin Klizan al secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, Djokovic ha raggiunto le 69 vittorie nella stagione, con solo 5 sconfitte all’attivo, e con altre partite a disposizione ed una forma smagliante non si può che pensare a migliorare quel 2011 meraviglioso in cui il serbo è sembrato davvero imbattibile.
Proprio a margine dell’incontro vinto per 6-2 6-1 con lo slovacco, Djokovic ha parlato dei suoi obiettivi e delle sue sensazioni per il prossimo futuro, toccando proprio il suo attuale stato di forma e una parola magica che fino ad un anno fa sembrava quasi un’utopia:”Effettivamente sto attraversando un periodo davvero fantastico e penso che, se sarò in grado di mantenere questo livello di dedizione e competitività, avrò la possibilità di competere in qualsiasi torneo del Grande Slam nel prossimo futuro. Va anche detto che al momento mi sento al top, al picco massimo della mia carriera; non so quanto ancora giocherò o quale sarà il mio livello nei prossimi anni, perciò non mi sento neanche di fare previsioni. So solo che in carriera ho fatto davvero cose fantastiche, conquistando tanti trofei e ricevendo tanto affetto, e per questo sono molto contento e desideroso di giocare ancora per molto con obiettivi sempre molto prestigiosi”.
Dopo la nascita del primogenito Stefan, la vita di Nole sembrava poter in qualche modo modificare il suo approccio ai vari tornei ed alla programmazione del campione di Belgrado, eppure è proprio nell’ultimo periodo che si è tornati a parlare del record di tornei dello Slam come obiettivo realistico, e se anche i 17 trofei conquistati da Roger Federer sono ancora lontani, le ultime 52 settimane dimostrano che tutto è ancora aperto, sia perché ancora non è venuto fuori un nuovo campione in grado di giocarsi regolarmente la finale di un Major, sia perché con un Djokovic così è davvero dura per chiunque, Federer testimone dopo le finali di Wimbledon e degli U.S.Open in cui ha dovuto cedere al N.1 ATP.
“Niente è impossibile, questo concetto è sempre stato alla base della mia motivazione. So perfettamente che per battere il record di vittorie Slam la strada è ancora lunghissima, eppure anche solo sentendo parlare di questo obiettivo riesco a trovare un’ulteriore motivazione. Sono onorato di ricevere tanti complimenti e spero che vada sempre meglio”.
La conquista di altre vittorie di lusso nelle quattro case del tennis mondiale potrebbe aprire nuove complicate discussioni, eppure per adesso conviene godersi questo Djokovic e pensare all’ultima parte della stagione, aspettando con ansia il futuro di questo sport e nuove – speriamo spettacolari – gesta per chi ha fatto della propria persona un vero e proprio manifesto per il tennis di oggi e di domani.