Mancano ancora due settimane all’inizio dei Championships e, anche se si sono da poco aperte le porte dei tornei di Halle e del Queen’s, già fioccano i pronostici sull’esito della prossima edizione del torneo più prestigioso del mondo.
In proposito non si è fatto attendere il commento di Pat Cash. L’ex vincitore di Wimbledon infatti, sollecitato sulla questione, ha dichiarato: “Per me Roger Federer è il favorito. Credo che stia giocando forse il miglior tennis della sua carriera. Ha resuscitato il suo rovescio, o meglio l’ha ritrovato. Anzi in realtà ne ha inventato uno nuovo che finora è stato davvero letale e che nessuno è ancora riuscito a contrastare. Credo che Murray sia l’unico che possa essere ritenuto legittimamente in grado di fermarlo. Certo, poi ci sono altri giocatori sempre molto pericolosi, come Wawrinka, Raonic, Cilic. Rafa sta giocando in modo incredibile e bisogna vedere come riuscirà a passare dalla terra all’erba. Ma il mio favorito rimane Federer. Penso che, una volta portati a casa un paio di match, possa diventare inarrestabile.”
Sarà davvero lui il favorito? Riuscirà ad agguantare il suo ottavo titolo?
Dalla conferenza stampa di presentazione del Gerry Weber Open, Roger Federer, che oggi farà il suo debutto in campo ad Halle, esprime la sua idea. “Credo che l’esito di Wimbledon sia solo parzialmente aperto, la vittoria se la giocheranno sicuramente i top players. Questa è la mia opinione. Sarei molto sorpreso se qualcuno fuori dai primi 20 arrivasse e vincesse Wimbledon. È possibile, lo sappiamo. Ci saranno sorprese durante la prima settimana, ma andare avanti a vincere fino alla fine, è quella la cosa più difficile.”
Sebbene tutti lo ritengano uno dei migliori tennisti “erbivori” della storia grazie ai suoi successi, Roger in realtà ha avuto un background differente durante la sua crescita e, parlando dell’allungamento della stagione sul verde degli ultimi anni, ha ammesso: “In realtà io sono cresciuto sulla terra battuta e sui campi indoor, è lì che mi sento a casa. Anche se la maggior parte delle mie vittorie sono arrivate sui campi in erba e sul cemento, ad essere sincero non sono le mie superfici naturali. Certo, mi fa piacere avere una settimana extra sull’erba, ma allo stesso tempo non rimpiango il fatto di non giocare di più sul verde o di non essere nato nell’epoca in cui 3 Slam su 4 si giocavano lì. Ora è così e mi piace il fatto che si debba variare ed adattarsi velocemente ai cambi di superficie passando da Parigi, Halle, per arrivare fino a Wimbledon.”