Paul – Medveded e Sinner – Alcaraz le semifinali all’ATP 1000 di Indian Wells

Ultimati gli incontri di quarti di finale all'ATP 1000 di Indian Wells

Si sono conclusi in giornata i quarti di finale al 1000 californiano di Indian Wells, dove le prime tre teste di serie superstiti hanno raggiunto le semifinali  in compagnia del padrone di casa Tommy Paul, bravissimo nello sfruttare il corridoio lasciato libero dalla prematura eliminazione del serbo Novak Djokovic, numero n°1 del seeding.

Nella parte alta del tabellone, infatti, l’americano che ha spento i sogni di gloria del nostro Luca Nardi, supera in tre set il norvegese Casper Ruud, col punteggio di 6-2 1-6 6-3 in 2 ore e 9 minuti. Partita non eccelsa, poiché i due tennisti hanno disputato un match a corrente alternata, con alti e bassi frequenti che hanno impedito allo spettacolo di infiammarsi fino in fondo.

Casper Ruud conferma di non essere ancora al top della forma: con servizio incostante e rovescio impreciso, il primo parziale del norvegese è piuttosto disastroso, anche per merito della grande aggressività del giocatore di casa. Grazie al calo di Tommy Paul che spreca nella seconda frazione persino tre palle break e alla battuta finalmente più incisiva, il giocatore nordico senza troppa fatica chiude in poco più di mezz’ora il secondo parziale. Nel terzo set, si ritorna invece quasi al copione iniziale, con l’americano che mette in campo un filo in più di aggressività e di precisione rispetto a Casper, grazie alle quali raggiunge meritatamente la seconda semifinale in carriera in un Masters 1000.

Sempre nella parte alta del tabellone, Daniil Medvedev supera in due set il redivivo Holger Rune, col punteggio di 7-5 6-4 in quasi 2 ore di gioco. Galvanizzato dalla vittoria quasi insperata ai danni di Taylor Fritz annullando match point, il danese aveva promesso alla vigilia del match un incontro tutto all’attacco. In effetti la partita è stata molto lottata e Rune si è battuto decisamente molto bene. Tuttavia alcuni errori di troppo commessi nei momenti importanti del match hanno fatto pendere il piatto della bilancia dalla parte del russo che fila dritto in semifinale da naturale favorito. Opposto a Tommy Paul con il quale conduce 2-0 nel computo dei precedenti, il moscovita pare già avere almeno un piede e mezzo in finale.

Il match tra Rune e Medvedev ha fatto registrare qualche momento di tensione tra i giocatori per una pallata involontaria di Holger ai danni di Daniil. Medveded ha accusato il giovane cecchino di non essersi scusato del fattaccio, mentre le scuse al contrario erano state offerte senza che il numero 4 al mondo se ne fosse accorto: piccolo malinteso subito chiarito.

Nella parte bassa del tabellone, Carlitos Alcaraz fatica di più a tenere a bada un’invasione di api con un’interruzione lunga almeno un paio d’ore, piuttosto che il tennis spuntato del tedesco Alexander Zverev, superato di slancio col punteggio di 6-3 6-1 in 1 ora e 32 minuti. Senza ombra di dubbio si tratta della miglior prestazione nell’anno dello spagnolo, anche per il valore assoluto dell’avversario contro il quale aveva perso gli ultimi due confronti diretti. Le statistiche certificano il totale dominio dello spagnolo: zero palle break concesse, 64 punti vinti contro i 38 concessi e quasi il doppio dei vincenti realizzati, 18 a 10.

Foto: Mark J. Terrill AP

Carlitos se la vedrà in semifinale con in nostro fenomeno azzurro Jannik Sinner che ha praticamente annichilito il ceco Jiri Lehecka, col punteggio di 6-3 6-3 in 1 ora e 27 minuti. Il giocatore dell’Est che nei turni precedenti aveva battuto nientepopodimeno che Rublev e Tsitsipas è stato neutralizzato senza pietà dalla forza e dall’intensità del tennista italiano.

Terrificante in risposta, insuperabile in difesa, letale in attacco, l’azzurro ha dominato l’incontro anche se non assistito perfettamente dal servizio, forse a causa del forte vento laterale: non a caso a fine partita è andato immediatamente ad allenare questo fondamentale insoddisfatto del suo rendimento, tanto per dire quanto sia perfezionista il nostro giovane campione. Jiri è stato complessivamente molto falloso, ma probabilmente i suoi numerosi errori sono frutto della profonda frustrazione che destabilizza i giocatori messi di fronte a questo Sinner in stato mistico di grazia tennistica.

Continua ad allungarsi la striscia di vittorie dell’altoatesino – ora sono 19 – e l’imminente ennesimo Sinneraz sarà di certo una sfida stellare per almeno1000 ragioni: i due giocatori hanno sempre dato vita ad incontri combattuti ed avvincenti, i loro stili di gioco si combinano in una alchimia perfetta per lo spettacolo, sono in forma eccezionale entrambi, lottano per accedere all’importante finale del torneo americano e soprattutto chi vincerà il duello sarà numero 2 al mondo.

Nel caso di Jannik, sarebbe un nuovo traguardo storico per il tennis azzurro: per la prima volta in assoluto un giocatore italiano raggiungerebbe il secondo gradino del Ranking ATP. Chi prevarrà tra i due amicissimi-rivali sarà dunque il vice Djokovic, che per ora si è chiamato un po’ a sorpresa fuori dalla lotta tra titani dopo la sconfitta ad Indian Wells subita da Nardi e non parteciperà pertanto all’ATP 1000 di Miami.

Vedremo allora se avrà ragione il gufo Medvedev il quale l’ha un po’ tirata al nostro Jannik, dichiarando in conferenza a stampa che le serie vincenti prima o poi finiscono, oppure se ci ha visto giusto il simpatico Tommy Paul, il quale, rifacendosi ad un colorito modo di dire del suo preparatore atletico argentino riferito a tennisti imbattibili, ha affermato che Jannik ora sta giocando praticamente nudo.

Sicuramente la partita non deluderà le attese di tutti gli appassionati di tennis ed in particolare quelli azzurri si augurano in cuor loro che il nostro Jannik in California continui senza vestiti a dare scandalo al sole.

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