Alcuni osservatori ritengono che le teorie di Imaz siano eccessivamente stravaganti, inadeguate allo spirito fortemente competitivo che aleggia all’interno del circuito professionistico. Altri, invece, considerano il suo pensiero illuminante, in virtù dei risultati raggiunti dal campione serbo grazie al suo apporto. In questi anni Imaz ha portato Nole a raggiungere un radicale cambiamento a livello mentale. Il serbo ha potuto così esprimersi in modo infallibile fino al termine della stagione 2016. Si può affermare che Djokovic abbia avuto un approccio olistico di fronte alle continue sfide sportive e alle problematiche della vita in generale, attingendo la linfa necessaria da una profonda serenità interiore. Imaz, all’inizio dell’intervista rilasciata al quotidiano El Pais, ha manifestato in pochi termini la sua visione del tennis: “Nella vita e nel tennis siamo spinti dal sentiero dell’ego, per questo siamo predisposti alla guerra e a maltrattarci. Ma quando conosciamo la via dell’amore, scopriamo che tutto è in armonia e la vita cambia”. L’ex numero uno del mondo, durante la sua carriera, ha avuto diversi problemi alimentari, causati da lunghi periodi di stress emotivo. Sembra che l’intervento di Imaz sia stato risolutore anche sotto questo aspetto. All’inizio, il lavoro di Pepe è stato visto con sospetto, poi col passare del tempo anche i più stretti collaboratori di Djokovic hanno compreso la sua metodologia d’intervento. Imaz ha ricordato quanto sia stato vicino a Novak in concomitanza dei momenti più salienti della sua carriera: “Prima della semifinale del Roland Garros, quando ha vinto il torneo per la prima volta, ho parlato con lui tutta la notte e mi ha rivelato quanto fosse importante essere riuscito a raggiungere la calma interiore prima di un evento del genere. Questo senso di armonia lo faceva sentire bene con se stesso”. Il guru spagnolo lavora con Djokovic oramai da molto tempo, tanto da conoscerlo quasi come nessun altro. A questo proposito ha affermato: “Lavoro con lui da cinque anni e ho visto tutto quello che ha raggiunto. Novak è una persona spettacolare, sensibile e umana. Fa grandi cose che quasi nessuno conosce”. Relativamente, invece, alla crisi di motivazioni e all’infortunio che lo hanno colpito nell’ultima stagione, ha detto: “Non ha subito una sola interruzione dal punto di vista mentale e fisico nella sua carriera. Dopo aver raggiunto il culmine a livello di risultati, il suo corpo ha cominciato a rispondere negativamente agli sforzi, come se non ne avesse più. La lesione al gomito è stata la conseguenza naturale. Grazie a dio, quest’infortunio lo aiuterà a riposare e a raffreddare il motore”. In conclusione, l’enigmatico mental coach ha commentato le numerose critiche che sono state rivolte a Nole durante l’anno: “Invece di ammirarlo per essersi interessato ad altre cose oltre il tennis, si scagliano contro di lui, solo perché ha scelto la via dell’armonia e della passione. Ma tutti dovrebbero ricordarsi che è una scelta che risale a prima del suo mancato rendimento sui campi di gioco”.