Il conto alla rovescia è partito: Jannik Sinner è pronto a riprendere in mano la racchetta dopo una pausa forzata lontano dai campi. Il numero uno del mondo ha scelto un contesto speciale per il suo ritorno agli allenamenti: Monte-Carlo, la sua casa adottiva, il luogo dove si è appena concluso il primo Masters 1000 della stagione sulla terra battuta. Ma il vero colpo di scena non è solo il ritorno dell’altoatesino: al suo fianco, in campo, ci sarà Matteo Berrettini.
Un ritorno tra amici, più che tra colleghi. Sinner e Berrettini, simboli del tennis azzurro, hanno deciso di condividere questa fase di preparazione, mettendo in campo non solo talento ma anche un’amicizia vera, costruita negli anni. A testimoniarlo è stata la stessa dichiarazione di Berrettini in conferenza stampa, dopo la vittoria su Zverev nel torneo monegasco: “Con Jannik ci siamo sentiti qualche settimana fa, lui sa che se ha bisogno di me, io ci sono”. Un messaggio chiaro, che ha trovato riscontro nei fatti.
La scelta di Berrettini come sparring partner non è casuale. Il romano, appena trentenne, ha mostrato segnali incoraggianti durante il torneo di Monte-Carlo, dove ha battuto un top player come Zverev, dando conferme sul suo stato di forma e sulla voglia di tornare competitivo. Dopo aver rinunciato a partecipare al torneo di Monaco di Baviera, ha preferito restare nel Principato, approfittando della presenza di Sinner per allenarsi ad alto livello.
Per Jannik, invece, l’obiettivo è preciso: ritrovare ritmo, sensazioni e automatismi in vista del grande ritorno agli Internazionali d’Italia a Roma, con lo sguardo già rivolto al Roland Garros. Il contesto monegasco si presta perfettamente a questo scopo: campi vuoti, clima ideale, staff al completo. Vagnozzi è tornato dopo qualche giorno di pausa, Darren Cahill si è diviso tra golf e tennis sulla Costa Azzurra, mentre Panichi, Badio e il social media manager Alex Meliss completano il team.
La collaborazione tra Sinner e Berrettini è molto più di una semplice scelta logistica. Si tratta di un confronto tra due giocatori che si stimano profondamente e che possono trarre benefici reciproci. Berrettini ha parlato in passato di Sinner come “una molla” che lo spinge a dare di più, a migliorarsi. Dall’altro lato, Jannik ha spesso sottolineato quanto conti per lui potersi allenare con giocatori esperti e motivati, specie in un periodo delicato come questo.
A rendere Monte-Carlo una sorta di centro di gravità del tennis mondiale in questi giorni, c’è anche la presenza di altri nomi importanti. Lorenzo Musetti, sebbene fermo per un problema muscolare, è rimasto nel Principato. Anche Novak Djokovic, fuori dai tornei settimanali, ha scelto Monte-Carlo per prepararsi al Roland Garros. “È il mio obiettivo sulla terra rossa”, ha detto scherzando ma non troppo.
Per Sinner, quello con Berrettini rappresenta un test fondamentale in vista degli Internazionali BNL d’Italia, dove tornerà finalmente in competizione ufficiale. Dopo un periodo di stop forzato — durante il quale gli era impedito persino di allenarsi con altri professionisti — l’occasione di tornare a confrontarsi con un giocatore come Berrettini assume un significato particolare: non solo tecnico, ma anche umano.
Il campo semivuoto del Monte-Carlo Country Club offre un’opportunità rara: confrontarsi tra amici, senza pressioni, ma con l’intensità giusta. Un contesto ideale per chi, come Jannik, punta a tornare al massimo, e per chi, come Matteo, vuole definitivamente voltare pagina dopo mesi difficili.
Il tennis italiano si prepara così a una primavera rovente. E il fatto che tutto parta da Monte-Carlo, tra due ragazzi che non hanno mai nascosto la stima reciproca, rende questa storia ancora più bella. Perché, come dice Berrettini, “se Jannik ha bisogno, io ci sono”.
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