Pierre Paganini è il preparatore atletico di Roger Federer ormai dal lontanissimo 2000; i due si incontrarono al National Tennis Center vicino a Losanna nel 1995, quando il campione svizzero era ancora un promettente ragazzino, ma la loro collaborazione è sbocciata solo ad inizio millennio e dura fino ad oggi. Attualmente Paganini, anche lui svizzero, è il più longevo membro dello staff di Federer. Una figura dietro le quinte ma fondamentale per il tennis dello svizzero, al suo fianco in ogni torneo dai suoi esordi nel professionismo.
Benchè sia uno dei più profondi conoscitori di Roger Federer, sia come uomo che come atleta, Paganini ha manifestato tutto il suo stupore per questo straordinario 2017 in un’intervista al New York Times: “È stato un anno meraviglioso, fantastico. È una cosa impossibile per le persone normali. Soprattutto perchè nel 2016 ha avuto a che fare con la chirurgia al ginocchio ed è stato fermo per sei mesi”. A proposito dell’infortunio di Roger patito lo scorso anno, Paganini ha avuto modo di approfondire la questione: “Roger ha lavorato con fisioterapisti per due settimane e quando abbiamo ricominciato l’allenamento fisico all’inizio doveva percorrere cinque metri in avanti e poi camminare all’indietro. È stato come se dovesse reimparare a camminare. Puoi anche essere la persona più positiva del mondo, ma ci sono stati momenti in cui ci siamo chiesti se avrebbe potuto davvero tornare a giocare a tennis ad alto livello”.
Eppure ormai la stagione 2018 è alle porte, e quella appena giocata è stata veramente straordinaria. “Se Roger giocherà fino al 2020? Quando sarà il momento di dire basta lo saprà da solo. Roger ha un’età biologica di 36 anni, ma un’età atletica molto più giovane, e contemporaneamente una maturità di qualcuno ben oltre i 40”.
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