IL GIOVANE DI BELLE SPERANZE- In principio, poche settimane orsono, fu Lucas Pouille a vedersi catapultato nel main draw di un torneo importante in qualità di lucky loser. E’ accaduto a Roma 2016. Il ventiduenne francese è di certo il prodotto più interessante del vivaio francese. Un talento puro in silente, ma costante, crescita. Poco rumore , molti fatti. Fisicamente prestante, solido nei fondamentali, dotato di buonissima manualità a rete e nei colpi in controbalzo, molto agile nonostante la mole, Lucas ha in saltuarie lacune tattiche ed in una certa fragilità mentale i soli punti deboli su cui dover ancora lavorare. La dea bendata , al Foro Italico, gli ha allungato la sua manina fornendogli una chance che, se ben sfruttata, poteva mutare il volto della sua giovane carriera. Lucas lo ha fatto. In verità, il franco-finlandese ha iniziato a far la voce grossa già nel 250 di Bucarest , dove si è arreso in finale all’espertissimo spagnolo Verdasco. Ironia della sorte, ha trovato la sua prima grande vittoria, e quindi il suo primo spotlight, contro un altro iberico : David Ferrer. E poco importa se parliamo del Ferrer in declino visto finora in questa stagione; si tratta comunque di un granitico Top Ten. Aver speso tanto nell’issarsi fino in semifinale è però costato a Pouille la possibilità di mostrare il suo valore contro Andy Murray. Ma la gestione mentale e fisica di impegni di tale spessore è abilità che solo il tempo e l’esperienza danno. Per ora la fortuna ha detto la sua; la dea bendata offre piccole o grandi chance a tutti prima o poi, ma riuscire a coglierle fa la differenza.
LO SPAGNOLO MENO TITOLATO – Anche per Marcel Granollers la buona sorte ha avuto un pensiero gentile al Roland Garros. Il trentenne spagnolo, il cui best ranking è stato al numero diciannove nell’ormai lontano 2012, ha quattro titoli Atp in bacheca e mai è andato oltre il quarto turno in uno Slam. Una nuova inattesa chance gli è ora offerta. Il ritiro di Rafa Nadal lo consegna ad un ottavo da disputarsi contro Dominic Thiem. Compito arduo assai ; Marcel è chiamato ad impattare uno dei migliori rappresentanti della next generation e la sorte, si sa , in campo non guarda mai in una sola direzione. La chance è giunta, a Marcel il compito di sfruttarla.
Quanto conti la dea bendata nelle umane vicende è noto, ed il tennis non fa eccezione. Dai sorteggi , che talvolta sembrano quasi creati più da manine fatate che da dee bendate, fino ai nastri e righe benevoli o malevoli , tanto si può imputare alla sorte. Che lo si chiami caso, fortuna o destino, ciò che è certo è che il tanto invocato fattore F da solo non può bastare, mai.