Preview semifinali NextGen: finale già scritta?

I due match odierni hanno sulla carta due favoritissimi. Ma i giovani, si sa, sono imprevedibili.

Dal nostro inviato – Ok, ora non si scherza più. Voglio dire, non è che fino ad ora si sia scherzato, ma da oggi in poi si torna al caro-vecchio “se perdi vai a casa”. Niente più “e ma se quello vince ma perde più di otto game allora passa l’altro” almeno fino a lunedì prossimo, quando inizieranno le Finals dei grandi.

Dalle 19 a Rho Fiera si giocheranno le semifinali, dunque, le quali prevedono come piatto non forte, ma fortissimo il match tra Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev, partita che non ci stupiremmo di trovare nelle semifinali di un Atp 500. Il greco è arrivato a Milano da favorito secondo addetti ai lavori e bookmakers, ma ha dimostrato più incertezze di quanto ci si aspettasse. Non ha perso neppure una partita, è vero, ma non ha brillato ed è più volte stato messo in difficoltà, o forse ci si è messo da solo. In conferenza lui stesso ha dichiarato di non aver preso benissimo (eufemismo, si capisce, no?) le nuove regole, in particolare quella che costringe lui e i suoi colleghi ad andarsi a prendere gli asciugamani per conto proprio. Questa sera dovrà stare particolarmente attento dato che sul play-it di Milano incontrerà un Rublev assetato di rivalsa, reduce da una stagione non esaltante per colpa di alcuni acciacchi fisici. Se non lo vedete giocare da un po’ di tempo, comunque, non preoccupatevi perchè il russo è sempre il solito: e per “solito”intendo che è capace di tirare dei colpi da fondo campo con un dritto quasi degno di Fernando Gonzalez, e poi di sbagliare alcuni punti praticamente già fatti, in cui c’è solo bisogno di buttare la palla di là della rete. Ad ogni modo, che sia il “solito” dopo un’annata del genere, è già una buona cosa. D’ora in poi quello che gli arriverà sarà tutto di guadagnato, e questo significa anche che non ha nulla da perdere. Motivo per il quale Tsitsipas dovrà tenere le antenne a forma di capitello dorico (concedetemela) ben drizzate.

La seconda semifinale vedrà fronteggiarsi Munar contro De Minaur (che non è uno scioglilingua, ma provate a dirlo tre volte di fila). Inutile dire che il protetto di Rafael Nadal è la vera sorpresa del quartetto, visto che ci aveva abituato sì a dei buoni risultati ma non di certo su una superficie veloce come il cemento (su cui ha perso sette degli ultimi otto match). A Jaume, comunque, è bastata la vittoria ottenuta contro Tiafoe per accedere in semifinale, turno in cui approda per avere una differenza set vinti/persi migliore rispetto a quella del rivale Hurkacz (6-6 contro 4-8). Il pronostico in questo caso tende di netto verso l’aussie, quasi sempre capace di far giocare un colpo in più all’avversario con una difesa in certi casi strenua. Domani non dovrebbe avere vita difficile, anche se lo spagnolo è stato bravo nel corso del torneo ad esaltarsi emotivamente e quindi ad esaltare il pubblico milanese, da cui è sempre stato sostenuto.

Quindi la finale sarà tra Tsitsipas e De Minaur? Può essere, ma qualcuno mi ha detto che i giovani sono imprevedibili. E io mi sono fidato.

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