Provaci ancora Thanasi

Il tennista australiano sta cercando di mettersi finalmente alle spalle le difficoltà e gli infortuni che hanno condizionato la sua sfortunata carriera; ci riuscirà?

In questi primi giorni del 2022, mentre l’attenzione del mondo del tennis era inevitabilmente concentrata sullo spinoso caso di Novak Djokovic e della sua battaglia legale con il governo australiano, sui campi di Adelaide si è giocato uno dei due tornei ATP 250 di preparazione all’Australian Open e non sono mancate le sorprese.

Questo primo appuntamento stagionale, infatti, ha visto finalmente tornare a splendere la stella di Thanasi Kokkinakis, lo sfortunatissimo giocatore australiano che, a causa di una lunghissima e apparentemente interminabile sequela di infortuni, non è mai riuscito a trovare la tanto agognata continuità dopo il suo primo exploit sui campi dell’Australian Open nel lontano 2014.

Kokkinakis, che attualmente occupa la posizione n. 145 della classifica ATP, è riuscito a centrare una semifinale nel circuito maggiore a cinque anni di distanza da quella ottenuta a Los Cabos nell’estate del 2017, ma si è dovuto arrendere di fronte a un Gael Monfils particolarmente ispirato in questo inizio di stagione.

Tuttavia, nonostante la sconfitta, il giocatore australiano non può che essere soddisfatto per il tennis messo in mostra sui campi di casa e per lo spirito con cui ha affrontato questo ennesimo ritorno alle competizioni ufficiali, soprattutto se si considera il difficile percorso che Kokkinakis ha dovuto affrontare per riprendersi da una fase di profonda depressione della sua vita: “Solo chi ha attraversato lo stesso problema può veramente essere in grado di comprenderlo fino in fondo. I dolori della mente sono peggiori di quelli del corpo, e quando arrivano ti mettono alla prova in maniera severa. Entravo in un caffè, cercavo di distrarmi, ma l’unica cosa che provavo era ansia. Venivo assalito dalla tachicardia e dovevo tornare di corsa a casa. È stato un periodo durissimo, piangevo nella mia stanza senza alcun motivo, non avevo obiettivi, non vedevo un futuro”.

La speranza è che il talentuoso venticinquenne nativo di Adelaide possa mettersi definitivamente alle spalle le paure e le difficoltà che finora hanno contraddistinto la sua carriera e che sia finalmente libero di esprimere tutte le qualità che nel 2018 gli permisero di sconfiggere l’allora numero 1 del mondo Roger Federer al secondo turno del Master 1000 di Miami.

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