Rafael Nadal e Richard Gasquet. Due talenti puri, due punti di riferimento del tennis degli anni 2000. Due carriere diverse: uno ha vinto praticamente tutto, 16 Slam, 10 Roland Garros, numero 1 ATP, ed è considerato uno dei più grandi tennisti di sempre, nonché il miglior interprete del gioco sulla terra battuta; il secondo, nonostante un tocco raffinatissimo e un rovescio sublime, non è riuscito ad avere un percorso tennistico all’altezza delle sue potenzialità, a causa di troppi passaggi a vuoto mentali (in campo e fuori), di un fisico non alla pari delle sue doti e, forse, anche delle eccessive aspettative su lui riposte.
500 VITTORIE – Tuttavia, il torneo di Montecarlo, oltre ad aver ritrovato il solito Nadal imbattibile sul rosso, ha anche ridato sensazioni positive a Gasquet, autore di un non eccellente inizio di stagione. Il francese è arrivato sino ai quarti di finale, dove è uscito solo al terzo set dopo una battaglia di 2 ore e 40 contro Alexander Zverev. Però il buon Richard si è levato lo sfizio di giungere alle 500esima vittoria nel circuito ATP (trovata il giorno prima, ironia della sorte, contro il fratello maggiore Mischa Zverev). E il primo a congratularsi è stato proprio l’attuale numero 1 al mondo: «Sono molto felice per questo traguardo di Gasquet. È una persona per bene, umile e un gran tennista. Quelli come lui fanno bene a questo sport». Si capisce sin da qui quanto i due si conoscano da tempi immemori, e, sebbene nel circuito maggiore negli Head to Head tra i due non vi sia minimamente storia (Nadal lo ha battuto 15 volte su 16, l’unica vittoria del francese risale al primo incontro sul cemento del challenger di St. Jean de Luz nel lontano 2003), in realtà a livello junior le cose erano ben diverse.
BABY – Su Youtube si trova un video, che ha più di un milione e mezzo di visualizzazioni, in cui Nadal e Gasquet si sfidano. Non hanno ancora 14 anni. Si gioca a Tarbes, in Francia, dove si organizza il mondiale under 14, si chiama Les Petits As, e riunisce i migliori giovani tennisti al mondo. Siamo nel 1999, la partita è dura, ma la vince il favorito, Richard G., come lo chiamano le riviste tennistiche (il cognome non citato per evitare problemi con la privacy di un minore), che già da qualche anno piazzano spesso in copertina articoli su questo bambino dal rovescio ad una mano prodigioso (le aspettative come handicap nella carriera di Gasquet le avevamo citate, no?). Però quel giovane spagnolo dall’altra parte della rete, che perde in tre set dopo aver vinto il primo combattendo fino all’ultimo punto, aveva suscitato ammirazione nella testa del quotato francese, che avrebbe, già ai tempi, avuto grandi parole per lui. E aveva ragione: Nadal avrebbe vinto il primo Roland Garros solo cinque anni dopo quell’incontro. Nel circuito maggiore non sarebbe mai riuscito a Gasquet di vincerci contro, con la sola eccezione di quel Challenger in Aquitania. Tuttavia, anche a distanza di anni, e con due carriere distinte, la stima tra i due non è mai venuta meno. E il tennis è anche questo.