Tutti i tifosi di Nadal sono autorizzati a fare gli scongiuri che preferiscono. Non è un bell’augurio ripercorrere gli unici due momenti negativi di Rafa a Parigi a poche ore dalla finale del Roland Garros 2018, ma fanno parte della storia e bisogna pur passarci sopra. D’altronde, si parla sempre di upsets che hanno fatto la storia, specialmente il primo, quello datato 31 maggio 2009. L’inizio può essere ricondotto a quello di una qualsiasi fiaba a lieto fine: “Era un Roland Garros come tutti gli altri…” perché infatti Nadal arriva a quel famoso ottavo di finale con alle spalle ben 31 partite di fila vinte al Roland Garros, un record aggiornato proprio il turno precedente contro Hewitt. Fino a quel momento, l’annata per il tennista di Manacor è sublime: vittoria agli Australian Open, nell’epica finale contro Federer, titolo di numero 1 al mondo, e doppietta Montecarlo-Roma. Gli unici intoppi si sono verificati a Madrid, dove fu Federer a battere Rafa, e nei Masters 1000 americani dove – a posteriori – si dice siano iniziati i problemi al ginocchio per il maiorchino. L’alibi del problema fisico, però, sollevato in seguito alla celebre sconfitta contro Robin Soderling, non andò giù a Rafa, il quale non lo utilizzò come pretesto per giustificare la sua uscita dal torneo. Quel 31 maggio 2009, dunque, pareva il solito quarto turno per Nadal, anche perché il gigante svedese era stato brutalmente sconfitto da Rafa in quel Roma pochi giorni prima per 61 60. Per questo motivo, nessuno avrebbe mai pronosticato ciò che invece poi successe…
SODERLING BATTE NADAL AL ROLAND GARROS 2009
La partita divenne storica: Soderling vinse 62 67(2) 64 76(2) e traumatizzò tutto il mondo del tennis, incredulo di fronte a ciò che lo svedese produsse in quella partita. Fino a quel momento, nessuno era mai riuscito a battere il re sui suoi campi rossi. L’impresa di Soderling rimase unica ed irripetibile fino all’edizione 2015 del Roland Garros, quando fu Novak Djokovic, nel suo momento di massima grazia nel mondo del tennis, a rifilare allo spagnolo la sua seconda sconfitta. Il 2015 fu riconosciuto all’unanimità come l’anno peggiore di Nadal. A differenza del 2009, in quell’anno si paventava una possibile non vittoria di Rafa al Roland Garros, ma molte volte lo spagnolo aveva dato l’idea di essere già sconfitto, salvo poi dimostrare sul campo il contrario. Quindi, nonostante un’annata balbettante – unico titolo l’ATP 250 di Buenos Aires – Rafa riuscì a battere agilmente Halys, Almagro e Kuznetsov, faticò leggermente con Sock e si presentò alla sfida dei quarti di finale contro Djokovic. D’altro canto, Nole, con 5 titoli all’attivo e una sola sconfitta, si presenta all’appuntamento contro Rafa dopo aver letteralmente demolito Nieminen, Muller, Kokkinakis e Gasquet. Per tutti gli addetti ai lavori, per la prima volta l’ago della bilancia in una partita al Roland Garros non pende dalla parte di Nadal, ma nessuno si sarebbe mai aspettato la partita che andò in scena. Djokovic sconfitte nettamente Rafa 75 63 61 con un dominio di gioco mostruoso specialmente nel secondo e nel terzo set. Nonostante Rafa nel primo set mise in campo il suo solito agonismo, la differenza tra i due giocatori era palesemente sbilanciata a favore del serbo. Quel giorno, oltre alla prematura uscita dal torneo, Nadal uscì anche dalla top 10, cosa che non accadeva dal 2005.