La stagione tennistica 2024 è iniziata da pochi giorni con i primi tornei australiani. Questi oltre alle prime partite giocate, con gli annessi risultati, hanno sollevato le prime questioni su cui riflettere tra gli appassionati. Protagonista di uno dei dibattiti più accesi è il “nostro” Matteo Berrettini: il romano avrebbe dovuto iniziare la propria stagione dalle qualificazioni del torneo di Brisbane, ma così non è stato. Proviamo a fare un riepilogo della situazione che sta vivendo l’azzurro e quali potrebbero essere gli scenari delle prossime settimane.
Come tutti sapete, durante gli US Open Matteo si infortunò piuttosto seriamente alla caviglia nel corso del suo match contro il francese Rinderknech e da allora l’italiano non ha più disputato nessuna partita ufficiale. Dopo un faticoso recupero, costellato dai dubbi legati ad un possibile definitivo ritiro, rallegrato dalla gioia Davis anche se da sesto uomo, ravvivato dal cambio di coach – Francisco Roig al posto di Vincenzo Santopadre -, sembrava che il sereno fosse tornato a casa Berrettini: tutti eravamo felici del fatto che il nostro Matteo in Australia potesse tornare alle competizioni, pur partendo dalla qualificazioni del 250 di Brisbane.
Ed invece proprio sul più bello un nuovo infortunio ha bloccato il rientro del nostro tennista: mentre si stava allenando a Torino con il suo amico Sonego, Berrettini ha dovuto fare i conti con un nuovo malanno, meno grave dei precedente, ma comunque sufficiente a frustrare ancora ogni suo ardore agonistico. Una infiammazione al piede, causata sembra da un plantare, lo ha costretto ad un nuovo stop forzato, e così, a seguito degli accertamenti medici di rito, Matteo ha dovuto dire addio alle qualifiche dell’imminente torneo australiano.
La domanda che tutti gli appassionati di tennis si rivolgono è molto semplice. Riuscirà il nostro tennista a prepararsi adeguatamente per lo Slam australiano, oppure dovremo aspettare ancora del tempo per vederlo in azione? In effetti, alla luce della situazione attuale, potrebbero aprirsi scenari impensabili fino a qualche giorno or sono. È pur vero che Matteo è iscritto al torneo di Adelaide della prossima settimana, dove dovrebbe comunque disputare ancora le qualificazioni, e che il Main Draw dello Slam di Melbourne è garantito nonostante il crollo nel Ranking ATP. Nonostante ciò lo staff di Matteo, forse, si sta interrogando su quale sia la via migliore da percorrere in questo particolare momento di difficoltà.
Carte alla mano, a breve l’azzurro si ritroverà intorno alla posizione n°125 del Ranking. Qualora l’italiano riuscisse a superare qualche turno nel Major australiano, il rientro in Top 100 sarebbe praticamente certo. In caso contrario nei prossimi mesi Matteo potrebbe iscriversi direttamente solo ai Main Draw dei Challenger, oppure dovrebbe sperare in qualche Wild Card offerta da tornei più importanti, come Auckland per esempio, la settimana prima dell’inizio dell’Australian Open. Ecco dunque, stagliarsi all’orizzonte un altro potenziale scenario da tenere in considerazione.
Per evitare le forche caudine dei Challenger, Matteo potrebbe posticipare il suo rientro a marzo, sfruttando lo scudo del ranking protetto, il quale prevede uno stop di 6 mesi minimo dall’ultimo match disputato, nel caso di Berrettini, quello di Agosto agli US Open. In tal modo l’italiano potrebbe ripartire dai tornei americani sul veloce con la classifica maturata al momento dell’infortunio a New York, ossia come numero 36 al mondo.
Sinceramente, ammesso che Matteo stia bene, quella del ranking protetto mi sembra un’ipotesi da scartare con forza, perché rimanere fuori dalle competizioni ancora a lungo avrebbe veramente un impatto deleterio sul nostro ragazzo. La mia speranza da appassionato e osservatore di tennis è molto più semplice. Mi auguro che questo ennesimo malanno dell’azzurro passi in fretta, come in fretta passano i temporali estivi: Matteo deve tornare in campo ora e giocare subito, evitando strategie alternative di dubbia resa.
Roberto “ItalyFirst” Eusebi