RACCHETTE LONDINESI (7) – SVIZZERI SCONFITTI SENZA SET IN MANO

La finale prevista tra i primi due giocatori del mondo. Per la Svizzera doppia amarezza ma la soddisfazione del risultato raggiunto. Due semifinali non brutte ma poco combattute.

RISULTATI

Rafa Nadal (SPA) b. Roger Federer (SVI) 7-5 6-3

Novak Djokovic (SER) b. Stanislas Wawrinka (SVI) 6-3 6-3

CRONACHE

persoPOMERIGGIO

Difficile stabile dove risieda la chiave del match. Nei precedenti favorevoli a Rafa Nadal? Nel fatto che comunque lo spagnolo è il numero uno del mondo, il leader di questo 2013? In una forma-fiducia non ancora completamente recuperata, ritrovata, da parte di Roger Federer?
Qualcuno potrebbe considerare determinanti le tre palle break non ottimizzate dall’elvetico, anche se sarebbe più corretto definirle annullate dallo spagnolo. Chissà.
Da confessa-adepta della “religione Federer” la tesi non mi convince e temo sinceramente che, se pure l’ex numero uno del mondo fosse riuscito a portarsi sul 4-2, l’epilogo sarebbe stato lo stesso.
Rimanendo ai fatti nudi e crudi, il primo set si è deciso a favore di Nadal grazie a due break consecutivi messi a segno dall’iberico, il primo recuperato da Federer, sul 4-5, il secondo no, sul 5-6.
La ripresa si è invece dispiegata fiaccamente, quasi che la prima frazione avesse deciso anche l’esito della seconda. Di pungente sul campo rimangono ben poche giocate, paradossalmente appannate dalla postura rinunciataria di Federer, un ex sovrano afflitto ed indeciso, sovrastato dalla contenuta sicurezza di Rafa Nadal.
Quando lo svizzero perde pessimamente il servizio al quinto gioco, ci si mette pure una malcelata fretta di uscire dal campo che si manifesta in tutta la sua pienezza sul 5-3 Nadal, quando Federer punisce il suo stesso talento con una serie di errori che lo fanno uscire dal campo visibilmente insoddisfatto della sua prestazione.

master1SERA

Quanto è durata la carica di Wawrinka? Quasi un set. E’ stata la ventinovesima sconfitta consecutiva di Stas contro Djokovic o Nadal o Federer. Lo svizzero è speranzoso e audace e rischia il più possibile. Nei primi tre giochi piazza sei vincenti a zero (Nole firmerà il primo vincente solo al cinquantesimo punto, nel nono gioco) e brekka al primo vantaggio. Il quarto gioco è così cruciale ma l’elvetico quasi brucia e con troppi errori non forzati viene controbrekkato a 30.  Poi più nulla fino all’ottavo gioco in cui Djokovic brekka, ancora a 30 e infine riesce a chiudere il set 6-3 annullando una palla break allo svizzero.

Il primo gioco del secondo set è cruciale per verificare la possibilità che il match abbia una vita longeva: l’esito è nefasto con Wawrinka al servizio che si trova subito 0-40 e viene trafitto dopo aver annullato le prime due occasioni. Djokovic non cederà più il controllo. Concederà due punti in quattro turni di servizio e contringerà l’avversario a improbabili trapezie per mantenere il proprio turno di servizio sprecando tre palle break prima di strappare l’ultimo break a 15 e il match nel nono gioco.

Le statistiche se sono impietose al servizio (67% di prime messe da Djokovic contro il 61; 75% di punti vinti sulla seconda contro 41) evidenziano che Wawrinka ha almeno in avvio fatto dubitare l’avversario, con più vincenti anche nel computo finale, 14-11 anche se sormontati dagli errori non forzati (14 quelli del serbo, venti di più quelli dello svizzero). Per Djokovic è il ventunesimo successo consecutivo, undici dei quali ottenuti contro top10.

(cronache di Samantha Casella e Ilario Gradassi)

Domani alle 19 la finale di doppio tra gli statunitensi Bob e Mike Bryan e gli spagnoli David Marrero e Fernando Verdasco; non prima delle 21 la trentanovesima sfida tra Rafa Nadal e Novak Djokovic concluderà il torneo. 

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