Il numero uno del mondo Rafael Nadal è pronto per iniziare la stagione sull’amatissima terra battuta, la sua superficie per eccellenza. Dopo una lesione non grave all’addome, che non gli ha permesso di concludere lo slam australiano, lo spagnolo rientrerà in azione nel tour, oggi, a Monte-Carlo contro Aljaz Bedene. Nadal è atteso da un compito arduo, ovvero difendere il primato mondiale, impresa che, per essere compiuta, necessita della vittoria di tutti i tornei da disputarsi sul clay. Ma se qualcuno è in grado di farlo, soprattutto su questa superficie, è proprio il 31enne di Manacor. Rafael, durante la sua lunga carriera, ha conquistato ben 53 titoli sulla terra battuta, guadagnandosi il primato assoluto di Re del Mattone Rosso. Ma cosa lo rende così superiore agli altri giocatori, su questa superficie?
Secondo Roger Federer, che ha battuto Nadal sul rosso solo due volte su quindici incontri giocati, il suo movimento, lo stile di gioco e la maestria della superficie sono l’arma vincente. “Chiaramente Rafa ha sempre avuto un vantaggio su di me sulla terra rossa e i record lo confermano” -ha detto Federer a Tennis 365. “Ho provato diverse strategie per tenergli testa, cambiando alcuni aspetti della mia tattica, soprattutto sulla diagonale di rovescio, ma lui ha dimostrato di avere sempre una marcia in più. Riguardando i nostri match, sulle altre superfici il dislivello scompare, ma sul clay è innegabile la sua predominanza e, a questo punto della mia carriera, devo cercare di dare il meglio di me stesso e vincere tornei laddove è possibile. Questo è il motivo per cui ho preferito saltare la stagione su terra sia nel 2017 che nel 2018” -ha precisato il 20 volte campione slam. “Il suo movimento è imponente e il suo gioco si adatta perfettamente alla superficie. Sento di poter giocare bene anche io sul tappeto rosso, ma fisicamente è molto impegnativo e Rafa si è adattato ad esso meglio di chiunque altro”.
Andy Murray concorda con Federer sul fatto che il movimento di Nadal lo aiuti in modo tale da non aver bisogno di molto tempo per adattarsi alla terra, rispetto all’erba e al cemento. “Potete vedere come il modo in cui Rafa si muove sul clay lo aiuti tanto, soprattutto a gestire il rimbalzo della palla” ha detto Murray. “Inoltre, lui non ha bisogno di tempo per adattarsi, sembra nato per giocare sul clay”.
La leggenda del tennis Boris Becker concorda sulla questione movimento, ma aggiunge che lo spin che Nadal imprime alla palla ha un effetto importante, che trova la sua massima efficacia proprio sul clay. “Prima di tutto il movimento di Rafa è eccezionale.” -ha dichiarato Becker- “L’apertura del braccio e la copertura del campo sono straordinari, ma è soprattutto lo spin che lui impone alla palla a rendere incredibile la sua tattica e ad avere una resa micidiale su questa superficie, tanto da scoraggiare, alla lunga, il proprio avversario dal credere di poterlo battere”.
Novak Djokovic è colui che se l’è cavata meglio con l’iberico sulla terra, battendolo sette volte in 21 incontri disputati, compresi i quarti di finale del 2015 al Roland Garros. Il serbo ritiene che Nadal tragga un grosso vantaggio dall’essere mancino. “Naturalmente Rafael è il migliore giocatore di sempre sul clay. Io ho vinto i French Open, come prima Roger, ma tutti gli altri titoli sono appartenuti a lui per un lungo periodo” -ha spiegato Djokovic. “Lui è il padrone assoluto di questa superficie, basta guardare i suoi record che sono pazzeschi. Per questa ragione, per me, ha significato tanto batterlo al Roland Garros”.
Anche Ivan Ljubicic, allenatore di Roger Federer, si è espresso a riguardo. Parlando a Sky Sport Italia ha considerato il duro compito che attende il principale avversario del suo pupillo. “Rafa lo scorso anno ha fatto benissimo: ha vinto Monte-Carlo, Barcellona, Madrid, ha raggiunto i quarti a Roma e vinto il Roland Garros. Ora è sotto pressione, deve difendere i suoi risultati e i suoi punti. Per lui potrebbe essere l’ultima grande sfida sulla terra rossa. A Monte-Carlo ha vinto per dieci volte: è il favorito e sembra in ottima forma”. Ljubicic, però, dà fiducia anche a Novak Djokovic e crede che presto potrà tornare al suo miglior livello: “Ci si dimentica che ha avuto un infortunio e che ha subito un intervento chirurgico. Ci vuole tempo per recuperare, ma presto lo farà, sebbene sia difficile vederlo in questa situazione. Ha perso due turni in apertura di torneo (Indian Wells e Miami), ma è solo una questione di tempo. Tornerà, è sicuro”.
I punti da difendere per Rafa Nadal ammontano a ben 4680, un bottino considerevole e fondamentale per mantenere la leadership del ranking. Ma l’impresa non sembra poi così irrealizzabile, se si considerano gli avversari che potrebbe affrontare da qui a Giugno. Indubbiamente è il favorito per la vittoria al Roland Garros e indiscutibilmente, risultato a parte, resta il campione incontrastato della mattonella tritata. Al di là degli ulteriori record che potrebbero attenderlo, il King of Clay sarà sempre lui, almeno fino all’avvento di un successore che, al momento, non sembra essere ancora nato.
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