Rafa Nadal eterno numero 1: inizia il suo quarto Regno

Comincia ufficialmente il 21 agosto il quarto regno di Rafael Nadal come numero 1 del Ranking mondiale. Anche questa scalata al vertice arriva da lontano, dopo un biennio sottotono e tanta voglia di riprovarci. Un obbiettivo cercato da più di 3 anni, ma che solo in questo 2017 si è fatto giorno dopo giorno più vicino, grazie alla eterna capacità di sacrificarsi e reinventarsi di questo grandissimo ed immortale campione, oltre qualunque bandiera. Figlio di una generazione che ha solo da insegnare, a tutti, cosa vuol dire amare questo sport.

Era solo questione di giorni, o al massimo settimane. L’ufficialità poteva arrivare già durante la Rogers Cup, ma il beneamino di casa e astro nascente Denis Shapovalov ci ha messo lo zampino, sgambettando lo spagnolo ai quarti di finale. Poco importa adesso. Con la complicità di tutti i big, fra i quali si è aggiunto in questi giorni anche Roger Federer, che salteranno il Master 1000 di Cincinnati per infortunio, Nadal tornerà numero 1 del mondo, prima ancora di giocare, da lunedì 21 agosto.

La prima volta – Fanno 3290 (tremiladuecentonovanta!) giorni dalla prima volta, 18 agosto 2008, quando scalzò dalla vetta il – già allora – eterno Roger Federer, durante il periodo d’oro della loro – già allora – eterna rivalità. Il sorpasso fu sancito dai freddi numeri del computer in seguito – anche allora – al torneo di Cincinnati, ma, di fatto, il soprasso era reale già prima della matematica certezza. In quel 2008 Nadal aveva schiacciato in 4 finali su 4 uno svizzero affaticato dalla mononucleosi e intimidito dalla consapevolezza di non essere più invulnerabile. Di queste quattro finali, l’ultima sarebbe diventata la più bella partita della storia del tennis: la finale di Wimbledon 2008.

La finale diventerà la chiave di volta della carriera del ventiduenne spagnolo, che inizia a vincere con regolarità anche fuori dal fortino della terra rossa, dopo i quattro Roland Garros consecutivi, dando inizio al suo primo Regno. Come primo editto reale, pone fine al Paradosso: pur essendo in vantaggio negli scontri diretti per 12-6, fino a quel giorno le settimane consecutive come numero 2 alle spalle dello svizzero sono ben 160. Diventerà il 24esimo numero 1 del mondo, pur avendo già un palmarès che molti fra i precedenti (e fra i successivi) non hanno mai raggiunto: 5 Slam, 11 Master 1000, 31 titoli, 1 medaglia d’oro olimpica. Non sarà però un regno lungo, che si chiuderà con la complicità degli infortuni solo 46 settimane dopo, riconsegnando lo scettro proprio a Federer

.LONDON - JULY 06: Rafael Nadal of Spain celebrates winning match point and the Championship during the men's singles Final match against Roger Federer of Switzerland on day thirteen of the Wimbledon Lawn Tennis Championships at the All England Lawn Tennis and Croquet Club on July 6, 2008 in London, England. (Photo by Alessia Pierdomenico-Pool/Getty Images)

L’ultima volta – Fanno 1132 (milleecentotrentadue!) giorni dall’ultima volta, il 7 luglio 2014, quando verrà superato da Novak Djokovic, che dopo anni da comprimario diventerà da allora e ufficialmente il cannibale del circuito. Il 6 luglio 2014 Wimbledon si concluderà con la vittoria del serbo, ma per Nadal il torneo era finito ben prima, al quarto turno contro l’eterno predestinato Nick Kyrgios.

La prematura uscita di scena costerà il trono allo spagnolo, nonostante la vittoria al Roland Garros e un 2013 da dominatore, dopo le 39 settimane consecutive del suo terzo regno, il più breve. Breve ma quanto mai sudato, e raggiunto da lontanissimo. Servono 10 titoli lungo tutto il 2013 per tornare di nuovo numero 1 del mondo, fra i quali il Roland Garros e gli Us Open, obbiettivo che verrà raggiunto con una determinazione e un percorso schiacciasassi solo a ottobre.

TOPSHOTS TOPSHOTS Spain's Rafael Nadal celebrates as he wins the 2013 French tennis Open final against Spain's David Ferrer at the Roland Garros stadium in Paris on June 9, 2013. AFP PHOTO / ALEXIS REAUALEXIS REAU/AFP/Getty Images

Il secondo regno dei record – Nel mezzo, il secondo regno della consacrazione e dei record. Il 6 giugno 2010 torna numero 1 del mondo, sempre ai danni di Federer, dopo essersi ripreso lo scettro del Roland Garros e aver completato il Clay Slam, vincendo tutti i principali tornei sul rosso. Si porterà a casa anche Wimbledon, e chiuderà la stagione con 3 Slam vinti, completando il Carreer Golden Slam, con gli Us Open, diventando il primo detentore di 3 Slam su 3 superfici diverse dai tempi di Rod Laver.

Sarà l’ascesa all’Olimpo di Djokovic a rovinargli i piani, ma la Storia è ormai scritta.

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Il nuovo regno – Il quarto regno arriva alla fine di una scalata al vertice programmata da lontanissimo, dopo un biennio 2015-2016 durante il quale le malelingue lo avevano dato per finito. Mai come in questo biennio però l’aura di invulnerabilità e di solidità dello spagnolo erano venute meno.

Un’aura che era stata, anche da sola, in grado di schiacciare avversari ancora prima di giocare, e in grado di regolare gli eterni rivali nelle partite più difficili.

Un’aura quest’anno ritrovata e rinnovata – pur con qualche riserva – in questo 2017. Per comprenderne le basi, dobbiamo riavvolgere il nastro al finale di stagione del 2016, quando qualche scossa di terremoto si fece sentire dalle parti di Manacor in seno allo staff dello spagnolo. I tanti rumori intorno alla fine del rapporto secolare con lo zio Toni, si tradurranno nell’ingaggio di Carlos Moya, con lo zio a mantenere un certo ruolo ad oggi ancora poco chiaro ma comunque importante. Ma è la nuova impronta data dall’ex numero 1 spagnolo a dare nuova linfa al gioco di Nadal, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Al gioco dello spagnolo si aggiungono accelerazione e anticipo, che si sommano ad una ritrovata profondità, portando risultati sia sulla terra rossa che – di nuovo – anche fuori. E i risultati fuori dalla terra sono da sempre quelli che proiettano automaticamente il King of Clay al vertice mondiale.

Il processo di trasformazione però non si è avverato senza qualche sacrificio, di cui il principale è la perdita della superiorità psicologica nei confronti degli avversari, e soprattutto di Federer. Nadal infatti si ritrova a giocare un gioco più offensivo che senza dubbio gli procura risultati, ma che è ancora un territorio poco esplorato dallo spagnolo, che per una carriera è stato a suo agio nella difesa estrema, contrattacco e passante, grazie alla sua disumana mobilità in campo. Tuttavia paga dazio nei momenti chiave delle partite, quando la veste offensivista si scopre e fa intravedere le crepe nei muscoli e nelle gambe, oltre che nella mente. La dimostrazione più eclatante è la difficoltà contro Federer, nella prima parte dell’anno. Oltre ai cambiamenti dello svizzero, ad invertire le forze in gioco sono stati anche i cambiamenti dello spagnolo, che paga la perdita della capacità di recupero palla, e che, così proiettato vicino alla linea di fondo, soffre l’anticipo dello svizzero. A questa difficoltà si aggiunge un inedito disagio nei set chiave, in particolare nei quinti set; contro Federer in finale agli Australian Open, e contro Muller nel loro infinito quinto set a Wimbledon.

Due inediti imprevisti per Rafa, le cui solidità fisica e mentale a 31 anni sono necessariamente minate anche dall’età. Ma che nonostante tutto non sono state sufficienti per impedirgli di tornare al vertice mondiale. Da lunedì comincia una nuova Storia da scrivere, la storia del nuovo quarto regno del maiorchino. Forse sarà breve, forse sarà lunga. Sicuramente sarà, ora come sempre, combattuta punto su punto, palla su palla, partita dopo partita. Un regno che ha basi solide, ma non solidissime, e che è minabile dal nuovo che avanza ma soprattutto dal Passato, che è sempre lì, imponente ieri come oggi, in un testa a testa che vorremmo non finisse mai con il rivale di sempre: Roger Federer.

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  1. Bravo Rafa reduce da una buona annata ma non certo da numero uno. Troppo poco primeggiare su una sola superficie per definire meritato il primato nel ranking secondo me. Primato che in passato ha infatti conquistato vincendo anche su altre superfici a lui meno congeniali. Mi aspetto che faccia molto bene nei prossimi tornei per legittimare questo traguardo raggiunto anche con un po’ di buona sorte…

    1. nulla da dire sulla carriera di nadal, ci mancherebbe. Ma sul risultato odierno ci si deve per forza basare sui risultati attuali, il passato non conta nello sport. Che sia complessivamente un campione degno del numero 1 non ci piove, ma in proporzione era più meritato il primato del tanto bistrattato murray che quello attuale di nadal, frutto di vittorie su una sola superficie e degli infortuni altrui…

    2. Risultati alla mano, fino ad ora, la 1^ posizione la merita Roger e mi pare che nella race per Londra sia proprio Roger il primo. Per quanto riguarda il raking invece il regolamento è quello che è!

    3. no, nella race è ancora primo Rafa. Roger lo avrebbe superato in caso di vittoria a montreal. siamo lì, ma come dicevo anche in un altro commento, ai fini del punteggio sarebbe più giusto avere anche un mille sull’erba

    4. Djokovic ha dominato dall’autunno del 2014 alla primavera del 2016 con Nadal o fuori condizione o assente per infortunio,Nadal in questo 2017 ha beneficiato a parti invertite dello stesso “fattore”,perché Murray conta poco e non ha mai rappresentato un problema per Rafa.Anzi Nadal si è trovato di fronte un Roger che nonostante le 36 primavere,mi sembra superiore al Federer versione 2014/15 con cui invece ha avuto a che fare Nole…..

    5. Vero che Nadal ha dominato solo sul rosso,ma ha anche disputato una finale slam e una finale 1000 sul duro.Roger forse meriterebbe di più la prima piazza,in virtù dello slam in piu’vinto ,c’è da osservare però che aver rinunciato a TUTTA la stagione su terra ,implica il non sbagliare niente dalle altre parti….a Montreal ha pagato dazio.Certamente Nadal per potersi a pieno titolo considerarsi il VERO n.1 dovrebbe vincere a New York,anche se resto dell’opinione ,che ammesso che ciò avvenga,Roger sarà n.1 comunque a fine anno,la stagione indoor con ben 3500p.ti forniti dal trittico Shanghai/Bercy/Masters lo agevola decisamente,vista la arcinota idiosincrasia di Rafa,verso questa superficie.

  2. Ma siete seri? Capisco il tifo capisco tutto e mi adeguo, potrei altrimenti non seguire più la pagina, ma Nadal diventa numero uno per innegabili problemi altrui, 7000 punti e poco più ne sono la riprova, senza nulla togliere ad un campione, ma se non iniziate ad essere un po’ più obbiettivi perderete presto di credibilità, con tutto il rispetto

    1. Non dire sciocchezze ,coglione!I problemi altrui sono gli stessi che ha avuto lui da due, tre anni a questa parte grazie ai quali perse tanti punti.Il problema è che il tennis moderno è troppo usurante,anche perché si gioca troppo e gli infortuni fisici,prima o dopo capitano a tutti i migliori.

  3. Vabbe ma sono discorsi inutili . c’è un ranking numerico se gli altri non giocano per motivi variegati la colpa non è certo di Nadal. Lo dico da tifoso di Federer che ha sbagliato a giocare montreal e si è infortunato prima del suo torneo

    1. non sono d’accordo. pensa se avesse fatto solo cincinnati accusando lì il problema alla schiena. gli us open sarebbero stati a serio rischio con una settimana in meno per recuperare. montreal veniva dopo una stagione su erba obiettivamente poco impegnativa e con quasi un mese di riposo. cincinnati è sicuramente uno dei suoi preferiti, ma se si fosse infortunato lì sarebbe stato un problema serio, magari che sia successo a montreal potrebbe essere stata una fortuna e comunque ha messo in cascina un buon numero di punti…

    2. Sì ma Federer è stato in Sardegna fino al 5 agosto. Questo significa che è andato a giocare senza allenamento su una superficie nuova a 36 anni. A Cincinnati non sarebbe successo con 10 giorni di allenamento in più e nessuna gara ufficiale

    3. questo può essere… però la schiena di roger è un po’ imprevedibile, non c’è certezza… di certo a cincinnati avrebbe potuto fare al massimo qualche altro centinaio di punti in più vincendo il torneo (quasi certo se in buona forma). comunque se recupera e si presenta fresco ed a posto agli us open non è successo nulla di serio, il favorito a fine anno nel ranking per me resta lui

    4. beh era palesemente condizionato dal problema fisico, certo alla sua età un crollo di rapidità e riflessi può avvenire da un momento all’altro, però mi è sembrato un calo troppo improvviso per essere vero… spero che concluda brillantemente almeno quest’anno

    5. in ogni caso quest’anno è riuscito a prendersi parzialmente ciò che aveva perso dal 2014 al 2016 per mano di djokovic e l’infortunio. Volendo fare un paragone ritornando al discorso ranking, roger aveva tenuto nel 2015 un rendimento di gran lunga superiore a quello di rafa di quest’anno, eppure il primato non l’ha visto nemmeno col binocolo, nonostante oscillasse tra secondo e terzo posto

  4. Eterno mi pare troppo se è numero 1 lo deve solo alla schiena di roger e hai tornei saltati sulla terra dallo svizzero sarebbe bastato una semi a uno dei mille su terra in piu a roger x essere tranquillamente n 1 quest’anno cmq non nego che Nadal ha fatto il suo e non ha rubato nulla non credo tuttavia ci starà molto

  5. Vamos Rafa 1 nella Race, dal 21 agosto anche number 1.
    Un motivo ci sarà, alla faccia di chi non vuole farsene una ragione. Dato dal fatto di avere avuto una continuità enorme da gennaio a Giugno. Stradominato sulla terra su questo non si discute, risultati buonissimi sul cemento con Finale AO Miami Acapulco. Non dimentichiamoci cari rogeriani che il buon Rafa conduceva 3-1 al 5 set AO, che solo per un acuto di Roger, peraltro mai avuto in match del genere contro Rafa, è riuscito a cambiarlo a suo favore. Per cui non stiamo troppo a cullarci . Riconoscere questo, riconoscere il meritato n.1 di Rafa nn è segno di debolezza da parte vostra anzi
    Vamooooos

    1. da tifoso di Roger ti dico che il numero uno di rafa era meritato fino alle porte di wimbledon, ma gli ultimi risultati sono stati mediocri. Tanto è vero che stava perdendo anche la certezza di tornare primo temporaneamente proprio a favore di Federer. È primo nella race grazie ad un ottima prima metà di stagione ma non dimentichiamo che nella prima parte può beneficiare di 3 master mille sul rosso mentre la stagione sull’erba prevede un misero 500, cosa che non ho mai compreso…

    2. Beh si wimbledon e Montreal sono stati assai mediocri per Rafa. Riguardo l’erba e’ sempre stato così, tieni conto anche che AO si giocava fino al 1987 sull’erba per poi passare su cemento. Terra e cemento sono reputate le superfici standard
      Nn credo che ci sarà un cambiamento a breve da questo punto di vista.

  6. Uno che vince 10 Roland Garros è unico , non è speciale è unico . Punto. La terra rossa poi è la superficie più difficile e stancante in assoluto ! Nadal , ha vinto contro Roger a Wimbledon mentre non è successo mai il contrario a Parigi! Con un po’ più di fortuna

  7. Forse molti di coloro che ivi commentano si scordano bellamente del fatto che soprattutto nelle annate 2009/12/14 Roger e Nole hanno vinto tornei in generale e slam in particolare,con Nadal fuori per infortunio.Tutt’al più la sorte gli ha restituito in minima parte,quello che spesso gli ha tolto.Non dimentichiamo che gli infortuni sono ANCHE,non SOLO,ma anche questione di sfortuna,non esclusivamente dovuti alla tipologia di gioco,basti pensare a gente come Delpotro o soprattutto Tommy Haas,i quali non mi risulta abbiano un gioco particolarmente dispendioso o usurante….

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