Nadal: “Basta attacchi diffamatori sulla mia Academy”

Miquel Oliver aveva criticato il campione spagnolo per delle presunte agevolazioni ottenute nel percorso di costruzione dell'Academy. Ieri è arrivata puntuale la risposta del numero uno del ranking.

Miquel Oliver, primo cittadino della città maiorchina, di recente ha sollevato una polemica nei confronti di Rafael Nadal, in quanto a suo dire avrebbe avuto delle facilitazioni dal punto di vista burocratico nel processo di edificazione dell’accademia tennistica. Ieri mattina Nadal, attraverso una lettera inviata alle redazioni locali, ha risposto in questa maniera: “Come ogni persona, mi fa male ricevere attacchi ingiustificati e diffamatori che l’unica cosa che vogliono è macchiare il mio nome. Sono stato in silenzio per lungo tempo, ma non mi piace entrare in certe controversie. Volevo solo esprimere il mio senso di dolore e delusione. Potrebbero esserci persone a cui non piace il modo in cui ho portato il nome di Manacor in tutto il mondo, ma penso che non ci sia dubbio che mi sono sforzato di farlo nel miglior modo possibile”.

Rafa Nadal Academy
Rafa Nadal Academy

Il campione inoltre ha affermato di non vivere fuori dal comune di Maiorca, come indicato dal Sindaco e di essere sempre stato a disposizione della cittadinanza nei momenti più difficili, come nel caso dell’inondazione del 2018. “Sono sempre stato a disposizione per le necessità di Manacor. Siamo stati accusati il 12 novembre di non aver pagato l’IBI (l’imposta sui beni immobili, ndr) o le tasse sui rifiuti all’Accademia. Questo è completamente falso, poiché i pagamenti corrispondenti sono stati effettuati in ottobre. La maggioranza parlamentare ha ritenuto in modo democratico che questo progetto strategico, per avere più impatto, dovesse essere realizzato mentre è ancora in attività. Nell’Accademia ho investito una parte molto importante del mio patrimonio. Sono molto felice che più di 300 persone possano lavorarci, e ciò è qualcosa di complicato nel caso di una piccola città, per giunta con più difficoltà di connessioni rispetto ai nostri grandi concorrenti internazionali“.

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