Ennesimo riconoscimento in carriera per Rafael Nadal che ha ricevuto l’AS 50 Anniversary Award. Il nome di Rafa va così ad aggiungersi ad altri leggendari rappresentanti del mondo dello sport, come Severiano Ballesteros, Fernando Alonso e Miguel Indurain. Il primo pensiero del maiorchino è rivolto a una figura fondamentale per la vita e la formazione del tennista: lo zio Toni. “Mi è stato costantemente accanto fin dall’età di tre anni. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per quello che ha fatto per me: senza lui non avrei iniziato a giocare”.
LA SEMPLICITA’, NONOSTANTE FAMA E GUADAGNI – Le riflessioni di Rafa sono ad ampio raggio e toccano anche il delicato tasto della gestione della notorietà, di quanto il successo possa cambiare le persone, modificare stile di vita e comportamenti. Di una cosa, certamente, Rafael Nadal può essere fiero: la stima della quale gode in tutto il mondo proprio per essere rimasto un ragazzo semplice, nonostante fama e guadagni. E Nadal si racconta proprio così. Un atleta abituato a girare il mondo, a vincere ma che trova la tranquillità nel proprio ambiente domestico, tra affetti e amci di sempre: “Quando torno a casa, conduco una vita normale, come quella di un giovane di 31 anni”.
NADAL E IL TENNIS – Parlando di tennis, invece, Nadal aggiunge: “E’ stata una stagione straordinaria. Tutta la mia carriera è stata speciale e non commetterò l’errore di reputarmi superiore. L’umiltà è alla base, come lo è il duro lavoro: puoi avere talento, qualità, ma il sacrificio per migliorarti giorno per giorno è una condizione imprescindbile per arrivare al vertice. Sono consapevole che tutto è a tempo determinato: ora va tutto bene, ma tra qualche anno potrebbe andare diversamente. Ciò che desidero maggiormente è di poter proseguire a fare ciò che amo supportato dal fisico, in buona salute”. C’è anche uno spaccato inedito di Rafa che da atleta sa quanto la parte più difficile non sia raggiungere un risultato, ma rimanere in alto: “Mi sarebbe piaciuto andare all’Università, ma il tennis mi ha permesso di viaggiare, confrontarmi con più persone e culture e di maturare un apprendimento naturale della vita”.
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