Rai e SuperTennis, Santa Alleanza auspicabile per il futuro del tennis italiano

Quale futuro per il tennis italiano? La visibiltà di uno sport è la chiave del suo successo

La Sinnermania nel nostro Paese è ormai deflagrata in tutta la sua potenza. Jannik Sinner è amato ed osannato al pari di un divo hollywoodiano o di una rockstar internazionale. Donne, uomini, adulti, bambini, chiunque impazzisce per Jan, il primo Numero Uno italiano nella storia del Tennis.

Le Nitto ATP Finals in corso di svolgimento a Torino sono l’ulteriore conferma della sua enorme e crescente popolarità a livello globale. Indici di ascolto stellari, tutti ad attendere i suoi match con ansia crescente, quasi quasi ci si dimentica addirittura del dio-calcio.

Chi ha la fortuna di assistere alle partite di Jan dal vivo racconta di una arena torinese che impazza per il suo eroe, con il pubblico che batte talmente forte i piedi quando lui è in campo da far tremare i pilastri della terra.

Il nostro Numero Uno al Mondo si merita in verità tutte le speciali attenzioni a lui riservate: è un personaggio pulito, educato, positivo, che mostra ai ragazzi come la via del successo non passi solo attraverso i social-media, ma attraverso il duro lavoro, la determinazione e l’impegno.

Ed alla luce della ritrovata popolarità del tennis in generale e di Jannik in particolare, penso che sia giunto il momento per Mamma Rai di riflettere attentamente circa le sue future decisioni di investimento in ambito sportivo.

Chi non è più giovanissimo come me, conosce molto bene il rapporto conflittuale tra Rai e tennis, a partire dal 1976 quando si decise di non trasmettere in diretta la finale della Davis dal Cile per ragioni politiche.

Con il tempo, il rapporto è andato sempre più deteriorandosi, ad onor del vero anche a causa della mancanza di campioni del calibro di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, finché la Rai ha scelto quasi completamente di abbandonare il tennis al suo destino, che per molti anni è stato offerto al pubblico solo attraverso piattaforme a pagamento.

Fortunatamente, il visionario Presidente della FITP Angelo Binaghi comprese e fece sua una lezione fondamentale: il tennis deve essere visto da molti per poter spingere il maggior numero di ragazzi possibile a praticare questo splendido sport, e non solo da un ristretto numero di utenti disposti a pagare un canone di abbonamento per il servizio.

NITTO ATP FINALS 2024
Torino 11/11/2024
Jannik Sinner riceve il trofeo di numero uno al mondo della classifica ATP 2024
Foto Giampiero Sposito

Nel 2008 nacque così SuperTennis, finalmente tennis in TV offerto in chiaro a tutti e guarda caso il nostro movimento tennistico è diventato nel tempo uno dei più importanti esistenti al mondo. Infine, ciliegiona sulla torta, ecco spuntare Jannik Sinner,  assurto in pochissimi anni a fenomeno sportivo e mediatico che tutti oggi conosciamo.

Le TV a pagamento, fiutato l’affare, hanno acquistato in blocco tutti i diritti di trasmissione del tennis in Italia ed in Europa a partire da 2024 senza che SuperTennis potesse contrastare dal punto di vista economico le sostanziose offerte lanciate sul tavolo delle trattative. Insomma, un bel balzo all’indietro per tutti gli appassionati di questo sport.

Ma nulla dura in eterno. In futuro, volendolo, la situazione potrebbe cambiare radicalmente: se Rai e SuperTennis si accordassero, modalità e motivi non sarebbe complicato trovarne, potrebbero decidere di acquistare insieme i diritti di trasmissione del tennis quando scadrà l’esclusiva riservata alle piattaforme a pagamento.

In perfetta sinergia, Rai e SuperTennis avrebbero le capacità economiche e tecniche per offrire in chiaro al grande pubblico uno sport meraviglioso come il nostro, avendo quale traino d’eccezione un personaggio straordinario che risponde al nome di Jannik Sinner, ancora agli inizi della sua strepitosa carriera.

In realtà, per ora tra SuperTennis e Rai l’atmosfera è piuttosto tesa poiché l’emittente della Federazione ha acquistato in esclusiva i diritti per la trasmissione della Coppa Davis, fino ad ora appartenuti alla Rai.

Sarebbe preferibile che invece di un rapporto conflittuale tra i due soggetti, tra loro si instaurasse in futuro una proficua e sana collaborazione, e ciò per il bene superiore del tennis italiano.

Il motivo è assolutamente palese ed Angelo Binaghi, come dicevamo, lo ha perfettamente compreso tempo fa: perché attiri praticanti in gran numero, uno sport deve essere visto da più persone possibili.

Altrimenti, come già successo in Italia nel recente passato, si rischia per il tennis azzurro nuovamente l’effetto nicchia, ovvero che ritorni ad essere un gioco riservato a pochi appassionati.

Questo sì, sarebbe un peccato mortale, un vero spreco per il futuro del nostro movimento.

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