Ranking ATP e WTA: balzo in avanti per Cobolli e Darderi, ecco quanto hanno guadagnato

Cobolli e Darderi brillano sulla terra: titoli, record e scalate nel ranking ATP

Mentre l’attenzione degli appassionati è puntata sul ritorno in campo di Jannik Sinner, l’Italia del tennis maschile celebra una settimana storica grazie alle imprese di Flavio Cobolli e Luciano Darderi, protagonisti di un doppio trionfo nei tornei ATP 250 di Bucarest e Marrakech. Due vittorie che valgono non solo prestigio e punti, ma anche un posto sempre più saldo tra le potenze emergenti del circuito.

La rinascita di Cobolli: dal baratro alla vetta di Bucarest

Fino a pochi giorni fa, Flavio Cobolli attraversava un momento complicato: ben otto sconfitte consecutive a livello ATP avevano fatto vacillare certezze e ambizioni. Ma sulla terra rossa di Bucarest è cambiato tutto. Il romano ha dato prova di grande maturità battendo avversari esperti come Richard Gasquet, Filip Misolic e Dumir Dzumhur, fino ad arrivare alla finale contro l’argentino Sebastian Baez, primo favorito del torneo.

Senza tremare, Cobolli ha chiuso con un doppio 6-4, conquistando il primo titolo ATP della carriera. Una vittoria che gli ha fruttato 88.125 dollari, 250 punti ATP e una risalita poderosa nella classifica mondiale: da 45° a 36°, con 1.500 punti in classifica, a soli 30 lunghezze da Matteo Berrettini.

“Una settimana perfetta, mi sono sentito finalmente libero in campo” ha dichiarato il romano, visibilmente emozionato al termine del match.

Darderi, la conferma dopo Córdoba: Marrakech è sua

In contemporanea a Cobolli, anche Luciano Darderi ha vissuto una giornata memorabile, imponendosi nel torneo ATP 250 di Marrakech. Dopo il successo dello scorso febbraio a Córdoba, l’italo-argentino ha conquistato il suo secondo titolo ATP, battendo in finale l’olandese Tallon Griekspoor con una prestazione solida e matura.

Darderi ha guadagnato così 90.675 dollari e altri 250 punti, balzando alla 48ª posizione del ranking mondiale, il suo nuovo best ranking. Per lui si tratta anche di una rivincita personale: dopo Córdoba, non aveva più disputato una finale. E proprio a Marrakech, un anno fa, fu Matteo Berrettini a trionfare: Darderi ha idealmente raccolto quel testimone.

Sinner saldo in vetta, ma l’Italia si rafforza

Mentre Jannik Sinner conserva la prima posizione nel ranking ATP con 10.330 punti, il movimento azzurro si dimostra più vivo che mai. Con il successo di Darderi e Cobolli, l’Italia ha raggiunto la vittoria numero 101 nel circuito maggiore: un segnale di solidità e crescita, anche alle spalle del suo numero uno.

Se da un lato si festeggia, c’è però anche qualche nota dolente: Fabio Fognini è uscito dai primi 100, scivolando al 111° posto. Ma i nuovi nomi stanno già affollando le prime file, con Mattia Bellucci che ha raggiunto i quarti a Marrakech e ha ottenuto il suo best ranking al 66° posto.

Top 10 ATP e WTA: cambiamenti e conferme

Nella parte alta del ranking ATP, la novità più significativa riguarda Jack Draper, ora numero 6 al mondo dopo aver superato Casper Ruud, che ha perso qualche punto. Invariate le prime cinque posizioni, ma il calendario sulla terra promette possibili rivoluzioni a breve, soprattutto tra il sesto e il decimo posto.

Anche il circuito femminile ha vissuto un’importante scossa: Jessica Pegula ha vinto il WTA 500 di Charleston superando Coco Gauff in classifica e conquistando il terzo posto alle spalle di Aryna Sabalenka e Iga Swiatek. Per l’Italia, Jasmine Paolini resta una solida presenza in top 10, mentre Lucia Bronzetti e Elisabetta Cocciaretto si mantengono tra le prime 100.

Verso Monte-Carlo e il Roland Garros: l’Italia fa sul serio

Con la stagione sulla terra battuta entrata nel vivo, occhi puntati ora su Monte-Carlo e sugli Internazionali d’Italia, tappe decisive verso il Roland Garros. Il doppio trionfo di Cobolli e Darderi offre all’Italia una carica di fiducia e orgoglio, e segna un nuovo capitolo per una generazione che, dopo anni di promesse, inizia a scrivere la propria storia con i fatti.

Nel giorno in cui Sinner riposa, l’Italia vince due volte. E manda un messaggio chiaro: non c’è solo un campione, ce ne sono tanti pronti a prendersi la scena.

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