[tps_title]Federer annichilito: l’impressionante dominio del 2008[/tps_title]
Forte dei tre successi consecutivi, Nadal arriva in Francia da favorito anche nel 2008, ma in una situazione un po’ differente. Ad Amburgo, Federer è riuscito finalmente a batterlo per la prima volta sulla terra, fermando anche la sua clamorosa striscia vincente di 82 partite sulla sua superficie preferita. A Roma, poi l’hanno fermato le vesciche, costringendolo al ritiro all’esordio contro Juan Carlos Ferrero. La storia di Nadal a Parigi è profondamente basata sulla sua capacità di reagire, di resettare tutto quanto è successo prima e solo allora scendere in campo sul Philippe Chatrier con l’ obiettivo di imporre il proprio gioco. Il cammino del 2008, in effetti, è inarrestabile. Bellucci, Devilder, Nieminem, Verdasco, Almagro, Djokovic e poi la vendetta su Federer: zero set persi ed un solo tie-break giocato in semifinale. Lo svizzero diventa la vittima di una delle più grandi carneficine nella storia delle finali Major, non riuscendo ad andare oltre il 6-1 6-3 6-0 che porta Rafa ad eguagliare Borg, con quattro successi consecutivi al Roland Garros. La supremazia di Nadal è totale, questa volta anche sulla diagonale a lui meno favorevole, quella del suo rovescio. I miglioramenti al servizio cominceranno a vedersi proprio nel 2008, anno in cui non a caso riuscirà il mese successivo a vincere il primo titolo a Wimbledon. Federer non concretizza una vitale palla break sul 3-3 del secondo parziale e a quel punto Nadal infila un clamoroso parziale di 9-0 nel computo dei giochi, perché nel 2008, nonostante le ginocchia fasciate Nadal arriva al suo massimo dal punto di vista fisico, livello che solo Novak Djokovic, dal 2011 in poi, insieme ad Andy Murray poco più tardi, sarà in grado di toccare (e superare).