[tps_title]Nole ancora ko: in Francia l’unica gioia tra tante difficoltà[/tps_title]
Altro anno, altra situazione diversa. Per la prima volta dal 2005, Nadal si presenta al Roland Garros con un solo trofeo raccolto sulla terra europea. Cominciato con la dolorosa sconfitta in finale all’Australian Open, determinata anche dall’infortunio alla schiena, il 2014 è amarissimo per Nadal: finali perse da Djokovic a Miami e Roma, solo quarti a Monte-Carlo e delusioni a Indian Wells e Barcellona. Il trofeo di Madrid arriva fortunosamente, con il ritiro di Nishikori nel terzo e decisivo set. Ma a Parigi la musica è ancora dolce. Ferrer gli toglie un set prima della finale, dove c’è ancora quello che oramai è quello che era Federer quasi un decennio prima, Djokovic. Questa volta il serbo sembra nettamente favorito e pronto a completare il suo Career Grand Slam vincendo in controllo il primo parziale. Come nei primi due successi però, l’ultima parola spetta a Nadal. E Rafa, quasi senza preavviso gioca il miglior tennis della sua stagione e diventa padrone del campo, mentre la tensione blocca ancora Djokovic, che in casa del nemico si arrenderà con un doppio fallo proprio come nel 2012. Nel 2014, quasi come in una favola, il Roland Garros rimarrà l’unico sorriso di una stagione travagliata dagli infortuni, che lo vedrà impossibilitato a difendere il titolo dell’anno prima a New York.