Ebbene sì, ci siamo. La seconda settimana del torneo più importante su terra battuta è ufficialmente cominciata. Avremo l’opportunità e la fortuna di vedere,, due quarti di finale che hanno una poesia e una storia intrinseca degna di un poema epico cavalleresco.
Da una parte, i due svizzeri, amici fuori, acerrimi rivali dentro al rettangolo rosso, dall’altra, il quarto di finale che tutto il mondo tennistico sta aspettando: lo scontro tra il padrone di casa, con un Palmarés di nove coppe alzate al cielo in dieci anni, Rafael Nadal e l’attuale numero uno del mondo che sta stupendo tutti per il tennis giocato da un anno a questa parte e l’invidiabile score di 38 vittorie e sole 2 sconfitte in stagione, Novak Djokovic.
Possiamo solo supporre clima che si respirerà sugli spalti. Per un quarto di finale anormale, ci si immagina un pubblico diverso ma sopratutto un incontro che è tutto tranne che già scritto. I due contendenti si troveranno negli spogliatoi avvolti nella concentrazione più assoluta. Fuori, un’arena spagnoleggiantemente francese saprà regalare soddisfazione a chiunque sia un vero amante del tennis. Al Roland Garros, è ovvio, Rafa Nadal è il numero uno, nonostante la classifica odierna e il suo precario stato di forma (fisica e mentale ndr.). Il torero di Mallorca si presenterà davanti al suo pubblico con il suo drappo rosso e la bandiera spagnola stampata sul cuore, in testa, solo la vittoria.
Calpesterà la sua superficie, ancora una volta, per battere chiunque gli si parerà davanti. Tutti i tori che lo hanno sfidato, a parte uno di una razza svedese rarissima, sono stati abbattuti su quel campo, indipendentemente dall’animale, il maiorchino, dopo dieci anni, è ancora qua per mostrare la sua mostruosa carta d’identità, sopra la quale è scritto un sontuoso 92% di vittorie su terra rossa e un favorevole “53,49%” di vittorie contro Djokovic, che si vanno ad alzare mostruosamente se vediamo l’impietoso 14-5 sulla superficie di casa.
Arriverà il momento nel quale il torero si sposterà nella parte in ombra dell’arena e attenda l’annuncio dello speaker che introdurrà al pubblico il prossimo avversario: il grande favorito serbo che pare non possa essere essere sconfitto durante il torneo parigino. Le lance della gabbia faranno fatica a tenere la bestia, i cardini tremeranno e cigoleranno per cercare di non farlo uscire, il tutto condito dai suoi spaventosi grugniti, fino a quando la gabbia non si aprirà e rivelerà al pubblico la vera potenza di questo esemplare, pronto a vendicare la sconfitta in finale dello scorso anno.
Lo speaker annuncerà, come da tradizione spagnola: “con el permiso de la autoridad y si el tiempo lo permite” e la corrida del quarto di finale parigino avrà ufficialmente inizio. Sarà uno scontro violento. Non ha importanza se il torero non è in forma come gli anni passati, non importa se Djokovic ha mostrato qualche piccolo acciacco, già superato, e qualche cenno di cedimento mentale. Il loro sudore sarà il nostro spettacolo. Chi la spunterà?
Di A. Venturotti