Richard Krajicek: “Roger Federer è #1 al mondo per l’infortunio degli altri campioni”

Il vincitore di Wimbledon 1996 Richard Krajicek si mostra un estimatore di Roger Federer ma allo stesso modo è polemico e malizioso riguardo la mancanza di concorrenza sia oggi che negli anni migliori dell'elvetico

Il tennista olandese di origine ceche Richard Krajicek, ha parlato ai microfoni del sito web Volkskrant di Roger Federer, parlando della sua grandezza, figlia di un gioco e di una dedizione unica, al pari di una concorrenza non all’altezza del talento dell’elvetico. Il campione di Wimbledon 1996, quando sconfisse ai quarti di finale l’imbattibile erboso Pete Sampras, parla degli anni d’oro di The King, cioè quelli tra il 2004 e il 2008, quando non aveva rivali: “Rafael Nadal non era ancora in grado di minacciare Federer anche sulle altre superficie. È stato un periodo di transizione, nonostante Roger abbia sfidato leggende della vecchia generazione come Ande Agassi e Marat Safin, ma anche coetanei come Andy Roddick e Leyton Hewitt non sono stati capaci di contrastarlo nella vittoria dei Grand Slam, tantomeno il suo attuale coach Ivan Ljubicic. Quindi Federer e Nadal hanno avuto vita facile nel dividersi Major e Masters 1000.”

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L’ex coach di Milos Raonic si mostra polemico contro gli ex avversari dello svizzero, mai in grado di competere, un po’ come oggi con tanti tennisti infortunati: “Federer è #1 al mondo grazie ai giocatori che sono out per infortunio.” Un ritorno clamoroso, anche se quello del 2012 è stato il risultato più importante: “Nel 2012 è stato in grado di tornare #1 al mondo, superando tennisti al top come Novak Djokovic e Andy Murray” e aggiunge “Federer ha giocato a livelli altissimi per circa 16 anni, segnando il record di 20 Slam.” In qualche modo il 3 volte semifinalista Major prova a rifarsi delle parziali critiche al movimento tennistico, salvo poi elogiare Nole: “Vedere giocare Federer è la gioia più grande, ma credo Nole sia più completo di Federer, come dimostrato i testa a testa tra i due, sfiorando il Grand Slam nel 2016.”

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Infine, la miglior osservazione è riguardo l’importanza di Stefan Edberg nei due anni da allenatore del Maestro svizzero, cambiando modo di giocare, ora molto più breve e d’attacco: “Edberg gli ha insegnato come terminare prima gli scambi, ora Federer attacca meglio la rete e copre il campo: Roger ora prova a vincere il punto con la prima volée, attaccando gli angoli imitando lo stesso svedese quando giocava.”

E secondo voi? Ha ragione il campione olandese riguardo le circostanze favorevoli oppure è merito di RF e della sua sconfinata voglia di tennis?

0 comments
  1. Roger Federer ha quasi 37 anni.. è di una generazione tennistica successiva già rispetto a Nadal/Djokovic/Murray figuriamoci i Next gen. Eppure è lì, dovrà smettere a 45 anni per dargli un merito abbastanza oggettivo? Mi pare si fosse infortunato anche lui (e pure Nadal) in carriera.. capita

  2. Io direi al caro Krajicek che stringa forte il trofeo di Wimbledon del 1996 e che ringrazi ogni sera il santo in paradiso che gli ha messo davanti MALIVAI WASHINGTON permettendogli di vincerlo.

    1. Beh lui trovo’ in finale Washington dopo aver battuto Sampras, che vinse tutte le edizioni dal 1993 al 2000, ad eccezione appunto di quella del 1996. Non fu certo un successo immeritato il suo.

    2. Krajicek parla un po’ a sproposito, riguardo al suo Wimbledon vinto pero’ spezzo una lancia in suo favore, fu capace di dare 3 paste a 0 a un certo Sampras, uno che veniva da 4 vittorie consecutive, li vinse il torneo.

  3. Sinceramente mi sembra una critica monoprospettica. Roger Federer ha vissuto l’apice del suo tennis tra il 2004 e il 2008. Finale Wimbledon 2009: è questo il periodo in cui ha inizio l’ascesa di Rafael Nadal – tale, da far ritenere i più che Roger fosse (10 anni fa!) a fine carriera… Novak Djokovic esplode in tutta la sua elasticità tra il 2011 e il 2012, con un Nadal “acciaccato” e pertanto non al meglio come anche soltanto un anno prima (al bis a Wimbledon). Seguendo il ragionamento di Krajicek nessuno dei tre, all’apice della carriera, ha affrontato il “rivale di sempre” al top della condizione dello stesso – vedasi Murray sull’ultimo Djoko. Pertanto boh, mi sembrano parole che lascino un po’ il tempo che trovano. Dire che è il più vecchio n.1? Record di Slam? Longevo quasi come un Connors? Boh.

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