In un documento mandato al giornale francese L’Equipe, Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, ha rivelato alcuni punti di un piano strategico a cui l’organizzazione sta lavorando da 18 mesi, ed è già stato approvato dal Board, che entrerà in vigore nel 2023. Questo piano riguarda una nuova ridistribuzione dei profitti tra tornei e giocatori, livelli più alti di montepremi a lungo termine e un aumento dei Master 1000, di cui 7 che si disputeranno su 12 giorni, come già avviene per Miami e Indian Wells.
Gaudenzi si è detto molto soddisfatto: “Questo rappresenta un progresso significativo per il nostro sport e per il modo in cui i nostri giocatori e membri del torneo operano nel quadro della partnership paritaria dell’ATP Tour. Solo attraverso questo spirito di partnership, trasparenza e allineamento degli interessi possiamo davvero massimizzare il nostro potenziale e concentrarci sulla competizione che affrontiamo nel più ampio panorama dello sport e dell’intrattenimento.”
Le nuove misure adottate dall’ATP arrivano in un momento storico complicato, a causa dello scisma creatosi l’anno scorso con la PTPA (professional tennis player association), nata da un’idea di Novak Djokovic e Vasek Pospisil e supportata da molti tennisti. Con questa associazione “ribelle” i giocatori affermano di sentirsi finanziaramente danneggiati dai tornei, e vedremo se rimarranno soddisfatti da questa riforma.
Di seguito le principali misure del documento:
Luciano de Gregorio
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