C’era una wild card lì già pronta per Doha, torneo fino a poco fa ben frequentato (nel 2017 finale tra Murray e Djokovic allora primi due al mondo), ma quest’anno molto più povero causa Atp Cup. Si è deciso, o meglio Riccardo Piatti ha deciso, un approccio più morbido per quanto riguarda l’inizio di stagione di Sinner: “Preferisco che Jannik abbia tutto il tempo per abituarsi al caldo e al fuso orario. È la sua prima volta in Australia: voglio che se la goda. Ci sono enormi aspettative, guai ad avere fretta”.
Sfortuna però che al challenger di Canberra, poi spostato a Bendigo causa incendi, il sorteggio sia stato il peggiore che potesse capitargli. Dopo il bye iniziale la sfida contro il 20enne finlandese Emiil Ruusuvuori. Nome poco conosciuto ai più, ma ragazzo in grande ascesa capace di vincere tre challenger sul finire dell’anno scorso e battere addirittura Dominic Thiem in coppa Davis. Il finlandese gioca alla grande e vince comodo contro Sinner. A quel punto si opta per una wild card nel 250 di Auckland che viene gentilmente concessa. Il sorteggio non è il massimo: Benoit Paire, numero 24 del mondo. Partita a strappi con Paire che fa e disfa e Jannik abbastanza discontinuo. Finisce 64 26 64 per il francese con parecchi rimpianti. A fine partita Benoit Paire, uno che di solito non si lascia andare a questo tipo di dichiarazioni, afferma: “Ottima vittoria oggi contro Sinner. Diventerà un grande giocatore e io potrò dire di averlo battuto almeno una volta”
Non male ricevere dei complimenti di questo tipo. Se non altro ci addolcisce l’amaro in bocca per questa trasferta down under fino ad ora.
Esatto, fino ad ora perchè adesso arriva l’Australian Open. L’appuntamento più importante, il secondo slam della giovane carriera di Jannik. Il sorteggio questa volta è stato benevolo, infatti Jannik ha pescato un qualificato per poi giocare probabilmente con Denis Shapovalov in quello che sarebbe uno spettacolare match. Al momento non è dato sapere chi sarà il qualificato dato che le qualificazioni sono in corso e tolto Ruusuvuori non sembrano esserci nomi così preoccupanti.
L’occasione per la prima vittoria in un tabellone slam sarà ghiottissima. In ogni caso nessun panico se anche le cose non dovessero andare al meglio. Quest’anno l’obiettivo di Jannik Sinner è quello di crescere attraverso vittorie e sconfitte nei tornei . Più volte sia lui che Riccardo Piatti hanno ripetuto che l’obiettivo è giocare 150 match in due anni, 70 all’anno circa. Un percorso di crescita senza guardare troppo la classifica, ma concentrandosi sull’aspetto tecnico dove il ragazzo di Sesto – Moso ha parecchi margini di miglioramento . Su tutti il servizio. Un colpo ancora troppo discontinuo con cui ottiene meno punti di quello che dovrebbe. In queste prime due uscite Jannik ha servito abbastanza male : pochi ace e soprattutto pochissimi punti con la seconda (35% di punti).
Poi si cercherà di migliorare il gioco a rete, forse la zona di campo dove Sinner ha maggiori margini di miglioramento. Oltre ovviamente a cercare di migliorare i fondamentali da fondo, più che altro aumentando la capacità di variazione. Per quanto riguarda la potenza e pesantezza di palla siamo già al livelli alti. Al di là di qiesti discorsi, spesso ci dimentichiamo di considerare che stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni che sostanzialmente gioca veramente a tennis da 5 anni scarsi. La fretta di vederlo lassù , magari già nei primi 20 quest’anno , ci porta a valutazioni frettolose .
Non bisogna avere fretta ed anzi bisogna sempre ricordarsi che non c’ è nessun altro ragazzo nato nel 2001 nei primi 300. In altre parole quello che sta facendo Sinner, in un tennis sempre più fisico e muscolare che lascia sempre meno spazio ai teenager è clamoroso. Nel tabellone principale di questo Australian Open ci sono solo tre teenager. Togliendo la wild card data ad Hugo Gaston , l’unico altro giovanissimo è Felix Auger Aliassime che è di un anno esatto più grande di Jannik (oltre ad avere un fisico molto più formato). Insomma in questo momento Jannik Sinner è un unicum nei tabelloni slam.
Non ci resta che aspettare il nome del qualificato che verrà abbinato a lui e poi come sempre saremo lì a fare il tifo con la consapevolezza che il meglio deve ancora arrivare.